Rettifica al precedente "Consenso",
temo di essere caduto anch'io in una "bufala" via rete…
Riporto doverosamente a conoscenza dei lettori la seguente corrispondenza, si veda anche l'attachment che e' in Appendice al presente punto.
MI SCUSO VIVAMENTE, purtroppo il fatto che il messaggio divulgato non fosse anonimo mi ha indotto in errore. Ammetto senza difficolta' la mia "imprudenza", tanto piu' che le cifre indicate mi erano parse invero un po' esagerate…
(UB, 18 febbraio 2001)
1.
carraro@dst.unito.it
Roberto Delbosco
RDelbosco@unicalcestruzzi.it
Cari Carraro e Delbosco,
scusate se vi disturbo, ma come saprete circola in questi giorni su Internet un messaggio relativo al trattamento economico dei parlamentari che reca in calce i vostri nomi. Ho naturalmente contribuito a diffondere ulteriormente la notizia, e stamattina ricevo da un amico le seguenti righe:
> avevo mandato il testo ricevuto da te sullo stipendio dei parlamentari ecc. ad un'amica che mi ha spiegato che la metà sono balle e un quarto semiballe... per cominciare lo stipendio è la metà... e che quella è una delle mille bufale che circolano su internet...
Capirete dunque la mia preoccupazione, vi scrivo per avere conferma che esistete davvero e, se poteste essere cosi' gentili da dedicarmi un minuto, anche che quanto contenuto nel vostro documento corrisponde a verita', basta un "tutto OK"…
Grazie per l'attenzione, auguri, e cordialita'
il vostro Umberto Bartocci
2.
Subject: Re: Richiesta...
Date: Sun, 18 Feb 2001 08:59:29 +0100
From: carraro francesco <djurc@tin.it>
To: umberto bartocci <bartocci@dipmat.unipg.it>
References: 1
Non c'è dubbio che esisto! Non sono comunque io la persona che ha lanciato per prima il messaggio che ti è arrivato. Io mi sono limitato a diffondere una mail che mi era arrivata. A seguito di questa mia improvvida idea, ho ricevuto una valanga di telefonate e di messaggi di solidarietà e di incoraggiamento a proseguire nell'iniziativa. Tra gli altri, mi sono arrivate anche due mail che riportavano dati diversi da quelli da me ricevuti e diffusi. Te li riporto, uno di seguito e l'altro in attachment, per correttezza. Non potendo dedicarmi come vorrei al problema, sia per incompetenza sia per mancanza di tempo, ho trasmesso il tutto al giornalista Oliviero Bea, conduttore della trasmissione radiofonica Radioacolori, invitandolo ad affrontare il tema.
Cordiali saluti
F. Carraro
3.
Egregio Prof. Carraro,
Ho girato l'e-mail da Lei inviatami qualche giorno fa in cui si sparavano cifre a vanvera sugli stipendi dei parlamentari, (corredate da informazioni errate tipo l'impossibilità di reperire notizie sui redditi dei medesimi) al deputato del collegio elettorale a cui appartiene il paesino dove risiedo ecco la risposta, come potrà vedere la situazione è un po' diversa.
Sicuramente lo stipendio che prendono, non sono quattro lire, ma se così non fosse quale persona professionalmente valida, abbandonerebbe anche solo temporaneamente la propria attività per dedicarsi ad un'altra che se fatta in maniera corretta richiede tempo ed impegno?
Per esempio Lei che sicuramente prende uno stipendio di tutto rispetto lo farebbe ?
Proposta:
Perchè anche Lei non fa altrettanto col parlamentare del suo collegio? l'e_mail è reperibile da questo sito dove si possono trarre un sacco di informazioni sul Parlamento e sul suo funzionamento:
www.camera.it
Distinti saluti
Ivano Cronacheparlamentari
----- Original Message -----
From: Luigi Massa
To: <mailto:I.Fucile@sdr.to.cnr.it>Ivano Fucile
Sent: Saturday, January 27, 2001 6:58 PM
Subject: Re: "parlamentare, quanto ci costi"
Ho letto l'e-mail. Ovviamente è una baggianata colossale.
La situazione è la seguente.
L'indennità di carica del Deputato è di circa 19 milioni lordi. Da questi vanno detratti l'IRPEF, il fondo pensione (che è un vitalizio di carattere intergrativo trattenuto appunto dallo stipendio) e l'assicurazione sanitaria. Il netto in busta è di circa 8.200.000 lire.
Nel caso dei Deputati DS viene effettuata una trattenuta ulteriore di 3.200.000 al mese che viene versata al partito per contribuire alle spese di funzionamento. Inoltre nel mio caso io verso 1.000.000 al mese alla federazione di Torino per la stampa di un giornale di informazione e 200.000
al mese all'unione vallesusa per contribuire alle spese della sede di Bussoleno.
Nel mio caso, quindi, il netto mensile è di lire 3.800.000 lire.
All'indennità si aggiungono due voci retributive. Le spese per il cosiddetto
portaborse (6.800.000 al mese) e il rimborso spese per vivere a Roma
(400.000 al giorno di effettiva presenza nelle sedute dell'aula - quindi circa 4 milioni al mese - che vengono trattenute se il deputato non effettua almeno il 30% delle votazioni in aula). Per quanto riguarda il rimborso spese tieni conto che un albergo convenzionato con la Camera costa tra le 280.000 e le 350.000 a notte.
Per quanto attiene ai 6.800.000 del portaborse, io sono organizzato così.
Sono socio di una cooperativa che gestisce i nostri uffici a Roma. Il costo
a mio carico per una segretaria ogni otto deputati del gruppo è di 1,5
milioni al mese. C'è poi bisogni di collaboratori per le consulenze
specifiche, per il drafting normativo, le ricerche ecc. Calcola una spesa
media di 1 milione al mese. Nel mio caso devi calcolare l'affitto, luce,
riscaldamento, telefono dell'ufficio di Avigliana più le spese postali e
quant'altro per farlo funzionare. A me costa circa 4 milioni al mese.
Il Parlamentare ha poi diritto ai viaggi in aereo nell'ambito del territorio
italiano e a quelli in treno.
Non ha affatto diritto ne ad autovetture gratis (io uso regolarmente il taxi
o i mezzi pubblici che pago regolarmente come chiunque altro) ne ad altri
tipi di rimborsi. Quando viaggio per attività varie le spese sono
interamente a mio carico. Sono rimborsate solo le missioni ufficiali
all'estero per conto della Camera (com'è per qualunque lavoratore
dipendente).
Per antica consuetudine il CONI omaggia i parlamentari di una tessera per
assistere agli incontri di calcio del campionato italiano di serie A, B o C.
Ma non è posto a carico della Camera. Così come la società autostrade offre
abbonamenti gratuiti per l'uso del sistema autostradale italiano ai
Parlamentari in carica (anche questo non costa nulla al contribuente).
Il vitalizio - che è pensione privata trattenuta dallo stipendio e non
incide sull'INPS ma su un fondo privato, per l'appunto - può, nel mio caso,
essere riscosso dal compimento del sessantesimo anno di età purché non si
sia più parlamentari in carica ed è commisurato al versamento effettuato -
esattamente come per qualunque fondo privato. E' comunque indispensabile
aver versato almeno 60 rate mensili (un intero quinquennio). Qualora la
legislatura finisca prima del quinquennio, è consentito il versamento di
contribuzioni private sino al raggiungimento del minimo.
Come tutti i lavoratori dipendenti o assimilati (compresi i sindaci) è
prevista una liquidazione pari ad una mensilità per ogni anno effettuato, al
momento dell'abbandono della carica.
E' ovvio che se uno fa il fannullone, sta benissimo. Se uno lavora
quotidianamente e usa i fondi, ha una retribuzione inferiore ad un dirigente
industriale.
Ciao.
costideputati.doc
Name: costideputati.doc
Type: Microsoft Word (application/msword)
Encoding: base64
4.
Caro Carraro,
grazie davvero della risposta cosi' sollecita, temo pero' che gli allegati dimostrino abbastanza che il messaggio che circola in rete sia a dir poco "gonfiato". Non stupisce che riceva comunque consensi entusiastici, a riprova di quanto l'attuale classe politica sia lontana dai favori popolari, pero' non si puo' costruire il consenso su informazioni false, o non del tutto esatte. Ritengo quindi che, allo stato attuale delle cose, sia un'imprudenza il "rilanciarlo", tanto piu' con il tuo nome in calce, come se davvero tu fossi uno dei promotori del referendum cui si accenna, e sul quale adesso ho molti dubbi. Sarei davvero curioso di saperne di piu', da dove origina, etc., se mi rispondera' l'altra persona che era indicata in calce ti faro' sapere…
Cordialita', UB