EMILIO SALGARI E I "CASALESI"


Strane coincidenze e ragionamenti matematici
ci trasportano verso una nuova scoperta letteraria

di Maurizio Sartor*


Emilio Salgari per me è un mito. Un uomo che ha regalato emozioni e fatto sognare generazioni di persone in tutto il mondo. Prima di tutto però è un Signore. Nei suoi romanzi ha sempre cercato di mettere in primo piano la ricerca e la difesa di una giusta causa, il valore del coraggio, la fedeltà nell'amicizia, l'amore libero da vincoli di razza, religione o ceto sociale, la nobiltà d'animo, la giustizia.
Il fatto che Francesco Schiavone, boss assoluto del più potente cartello camorristico, il "Clan dei Casalesi", che prende il nome dalla sua città d'origine Casal di Principe in provincia di Caserta, si facesse chiamare e fosse soprannominato "Sandokan", mi ha sempre, oltre che stupito, incuriosito.
E'vero che in origine i romanzi di Salgari furono accusati di "scaldare la testa" ed "eccitare i nervi" ma accomunare il buon Emilio e i suoi capolavori al "Clan dei Casalesi" e al traffico di droga da loro gestito a livello internazionale mi sembra veramente un po'troppo.
Ho deciso di curiosare su internet e utilizzando le parole "Casal di Principe", "Sandokan", "Casalesi", "Salgari" nei motori di ricerca mi sono imbattuto nell'Inventario del "Fondo Bemporad" conservato nell'Archivio Storico di Giunti Editore a Firenze, in cui è riportata la seguente affermazione:

29.5. Casalino Mario
(3 dicembre 1929 - 22 dicembre 1932).
57 carte / Mario Casalino scrive per la Bemporad due romanzi su trame lasciate incompiute da Emilio Salgari e qui sono presenti i contratti che ne definiscono i termini. Alcune lettere fanno riferimento ad altre attività di Casalino che sono quella di traduttore (traduce un testo di P. C. Wren) e di riduttore (gli viene commissionata la riduzione di cinque libri di K. May già editi dalla Bemporad).

Ma chi è questo MARIO CASALINO?
Il nome di MARIO CASALINO risulta essere totalmente estraneo ed assolutamente sconosciuto a ricercatori, studiosi, esperti e a tutto il mondo salgariano!
In quelle carte si afferma che ha scritto 2 romanzi su trame lasciate incompiute da Emilio Salgari!
Con tanto di prove e di contratti che ne definiscono i termini!

Per le anguille delle Antille! (come direbbe Don Barrejo)
Mi trovavo di fronte ad una scoperta!
Già… Ma quali romanzi aveva scritto Mario Casalino?
Ho deciso di fare chiarezza.

I romanzi apocrifi di Emilio Salgari pubblicati dalla Bemporad furono 11.
Tranne il primo tutti gli altri riportano nel frontespizio la seguente dicitura: "Romanzo postumo tratto da trama lasciata dall'Autore e pubblicato sotto la direzione di Nadir Salgari".
Partiamo con ordine:

RENZO CHIOSSO (come scoperto dall'editore Andrea Viglongo nel 1982), compilò "Le Avventure di Simon Wander", pubblicato nel 1920, rielaborando un manoscritto inedito di Emilio Salgari adolescente, incentrato sulla figura di un personaggio presente nel romanzo "Il Paese degli Elefanti" scritto da Thomas Mayne Reid.

GIOVANNI BERTINETTI (come scoperto dai ricercatori Claudio Gallo e Caterina Lombardo nel 1999) scrisse buona parte degli altri romanzi.
I romanzi "bertinettiani" possono essere suddivisi in 3 categorie.

I primi 4 romanzi furono commissionati dalla Bemporad e scritti integralmente da Giovanni Bertinetti.
Si tratta di:
- "Lo Smeraldo di Ceylan" (1928)
- "L'Eredità del Capitano Gildiaz" (1928)
- "Lo Schiavo del Madagascar" (1929)
- "Josè il Peruviano" (1929)

Altri 3 romanzi furono commissionati a PAOLO LORENZINI, alias Collodi Nipote (essendo nipote del celebre Carlo Collodi, al secolo Carlo Lorenzini, autore di "Pinocchio"), il quale intraprese un primo svolgimento e sviluppo delle trame dei romanzi che in seguito furono portati a termine e definitivamente completati da Giovanni Bertinetti.
Si tratta di:

- "Song-Kay il Pescatore" (1931)
- "Lo Scotennatore" (1931)
- "Manoel de la Barrancas" (1931)

L'ultimo romanzo "bertinettiano" ossia "Il Fantasma di Sandokan" fu sì scritto integralmente da Bertinetti e pubblicato dalla Bemporad nel 1931 ma dopo che era già stato dato alle stampe nel 1928 dalla casa editrice Eredi Botta.
Alla quale spetta quindi la paternità editoriale.
La Bemporad lo ristampò con all'interno la dicitura "Nuovissima edizione riveduta e corretta" facendo quindi presupporre una precedente pubblicazione da parte di qualche altra casa editrice.

Bene, queste sono le basi di partenza.
Procuriamoci ora una calcolatrice ed iniziamo a fare un po' di calcoli:

  11 romanzi totali
  - 1 romanzo Chiosso
  - 4 romanzi Bertinetti
  - 3 romanzi Bertinetti-Lorenzini
  - 1 romanzo Bertinetti (Eredi Botta)
  - 2 romanzi sconosciuti

Dopo l'applicazione di questa elementare formula matematica apprendiamo che i romanzi la cui paternità risulta ancora essere sconosciuta sono 2.
A questo punto, se la matematica non è un'opinione, quei 2 romanzi devono per forza di cose essere quelli scritti da Mario Casalino!
I romanzi in questione sono:

- "I Cannibali dell'Oceano Pacifico" pubblicato nel 1930 (originariamente "I Naufraghi d'Ika Nanawi")
- "I Prigionieri delle Pampas" pubblicato nel 1931
(nelle bibliografie salgariane viene indicata come data di 1° edizione il 1926 in quanto la Biblioteca Comunale "Giovanni XXIII" di San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi segnala di possedere una copia della 4° edizione del romanzo pubblicata nel 1926 dall'ancora inesistente Casa Editrice Marzocco)










Caso risolto!
Posso concedermi una vacanza di puro relax all'isola di Mompracem o alla Tortue!
Ma guarda te! Partendo da quei "bricconi" dei Casalesi si è arrivati a scoprire che Mario Casalino ha scritto "I Cannibali dell'Oceano Pacifico" e "I Prigionieri delle Pampas"!
Curiosamente se i romanzi di Bertinetti li abbiamo definiti "bertinettiani" questi romanzi dobbiamo definirli, ed ecco che si ritorna all'equivoco iniziale, "casalesi".

Ci mancherebbe soltanto aggiungere che Salgari abitava a Torino in Corso "Casale" per fare l'en plein di strane coincidenze!

Ho svolto alcune ricerche su Mario Casalino e ho scoperto che è stato un grande linguista e un valente traduttore di romanzi in lingua straniera, sia dall'inglese, sia dal francese, sia dal tedesco, e che ha lavorato per molte altre case editrici oltre alla Bemporad, come Sonzogno, Rizzoli, Mondadori, Hoepli, ... Ha tradotto per la maggior parte romanzi d'avventura ma anche qualche testo di ricerca e divulgazione scientifica.
Oltre alla traduzione del romanzo "Beau Geste" di Percival Christopher Wren per la Bemporad (come menzionato nel "Fondo") pubblicato con il titolo "Un Dramma nel Sahara" nel 1932, ha tradotto romanzi di:

- Jules Verne: "Il Capitano Hatteras" (1947) per G. Principato
- Mark Twain: "Relazione del viaggio di Capitan Tempesta in Paradiso" (1945) per l'editore Denti
- Jane Austen: "Emma" (1945) per Ed. Ultra e "Persuasione" (1945) per M. A. Denti
- Honorè de Balzac: "La Falsa Amante; La Donna Abbandonata; Ballo in Campagna" (1944) per Ed. Ultra
- John Galsworthy: "Ancella" (1933) per Mondadori
- James Oliver Curwood: "Il Figlio di Kazan" (1931) per Sonzogno
- Arnold Bennett: "Lo Spettro" (1933) per Rizzoli
- George Moore: "Il Lago" (1933) per Rizzoli
- Elizabeth Cleghorn Gaskell: "Il Paese delle Nobili Signore" (1950) per Rizzoli
- William Makepeace Trackeray: "Le Terribili Avventure del Maggiore Gahagan" (1960) per C. M. Lerici
- Hermann Knaus: "Procreazione Desiderata: Limitazione delle Nascite" (1966) per U. Hoepli
ecc... ecc...

Inoltre nei primi anni della sua carriera ha scritto alcuni romanzi "I Fiori dell'Istinto" (1923) per S. Lattes e C. e "Romanzo d'Amore" (1931) per G. Carabba Edit. e un libro di versi "Approdi" (1920) per L. F. Cogliati.

Sono contento di aver introdotto un nuovo personaggio nell'ambiente salgariano e di aver scoperto il vero autore de "I Cannibali dell'Oceano Pacifico" e de "I Prigionieri delle Pampas".







Questa scoperta e ancor di più la decifrazione del problema sono avvenute non tanto per un certosino lavoro di ricerca o frutto di una paziente documentazione di fonti quanto più a un ragionamento e all'applicazione di un'elementare formula matematica.

E'una piccola scoperta se paragonata a quelle dei più importanti ricercatori, esperti e studiosi di Emilio Salgari che hanno fatto chiarezza sulle sue opere e che continuamente riportano alla luce notizie, articoli, approfondimenti e curiosità, ma mi riempie il cuore di gioia! E per me, che sono un "detective letterario" alle prime armi, ma con tanta passione, questa piccola scoperta è una grande soddisfazione.

Sull'onda e sull'entusiasmo di questa scoperta ho deciso di continuare le mie ricerche e concentrarmi anche su tutti gli altri romanzi pubblicati a firma Emilio Salgari la cui reale paternità deve ancora essere riconosciuta.
Viene spontaneo chiedersi se il rapporto di collaborazione tra Mario Casalino ed i figli di Salgari sia continuato nel tempo anche per altre case editrici, come avvenuto nel caso di Giovanni Bertinetti.
Ora ho incentrato le mie indagini su un libro pubblicato a firma Omar Salgari dal titolo "Hanno Rapito Pinocchio".
Speriamo solo non sia stato rapito dai "Casalesi"…


Maurizio Sartor


* Articolo pubblicato nel numero di Settembre 2012 della rivista "Ilcorsaronero", redatta dalla Biblioteca Civica di Verona e pubblicata da Delmiglio Editore. La rivista è in vendita nel sito dell'editore,  ed è reperibile sia in formato cartaceo sia in formato ebook.