L'informazione TV al tempo della guerra...
[Proponiamo a beneficio di tutti i lettori uno splendido articolo che e' apparso, ahime', non nelle prime pagine dei nostri maggiori quotidiani, bensi' all'interno di quello che molti considerano, ed utilizzano quindi come, un semplice "notiziario" TV..., UB, ottobre 2001]
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Da quando è iniziato l'attacco all'Afghanistan "Porta a porta" ha smesso di essere "Via col vento" e si è trasformata nel "Dottor Stranamore"
VIA CON VESPA
È PIÙ FORTE DI NOI. NON RESISTIAMO. DOBBIAMO DEDICARE UN CASSONETTO - ANZI, UN'INTERA DISCARICA - A BRUNO VESPA. Direte: non è cinema. E chi ve l'ha detto? È fiction purissima, per altro introdotta ogni sera dalla musica di "Via col vento" (perché Vespa l'ha scelta? Perché domani è un altro giorno e ci sarà di nuovo "Porta a porta"). Da quando, poi, è iniziato l'attacco all'Afghanistan (Vespa direbbe: "è scoppiata la guerra", con un rivoletto di bava all'angolo della boccuccia) "Porta a porta" ha smesso di essere "Via col vento" e si è trasformata nel Dottor Stranamore: una passerella di scienziati pazzi asserragliati nella War Room del Pentagono (pardon, di Saxa Rubra). La sera dell'inizio delle ostilità, l'immagine del conduttore che, davanti alla mappa dell'Afghanistan, piazzava aeroplanini e carrarmati calamitati per segnare gli obiettivi dell'attacco era indicibilmente grottesca ("Qui mettiamo un carrarmato, eh?"). Alcune sue frasi rimarranno nella storia degli orrori del Duemila: "Qui i russi si vogliono togliere un sassolino dalla scarpa", "è possibile che i talebani si prendano una bella spazzolata di bombe e poi fra 10 anni il mullah Omar è ancora lì?", "i talebani hanno sferrato un'offensiva contro il confine uzbeko quindi lì son botte", "attenzione: Berlusconi!". Vespa parla della "guerra" come noi parliamo di Juve-Inter con gli amici al bar: molto nazional-popolare. Al resto provvedono i suoi ospiti. Padre Jean-Marie Benjamin parla come un dottor Stranamore francofono. L'inquietante guerrafondaio Luttwak - che la sera successiva ha definito Agnoletto "un ometto" e ci ha dato la decisiva notizia che a Tel Aviv le discoteche erano piene - forse "è" il dottor Stranamore. Nel frattempo (sempre nella seconda serata) alle 21.19, ora di cena e di bambini di fronte alla Tv, andava in onda il filmato di una donna afghana giustiziata da un talebano con un colpo di fucile in testa: nessun preavviso, nessuna precauzione, commenti, una volta di più, da Bar Sport (Vespa: "i diritti umani non sono il. primo pensiero di un talebano quando si sveglia la mattina") e subito dopo l'epocale annuncio che l'Ulivo avrebbe presentato due documenti in Parlamento.
Forse sono tutti pazzi. O talmente eccitati dall'apparire, in Tv da non pensare a quel che dicono. Così, quando arriva lì una persona vera che dice cose serie - l'attrice afghana Niloufar Pazira, protagonista di "Viaggio a Kandahar" di Makhmalbaf (vedi nostro servizio a pag. 98) - Mastella e Gasparri fanno "gli offesi". Perché la signora dice che Bush e Bin Laden sono due fascisti che si combattono. Eppure Bush e Gasparri avrebbero dovuto essere felici nello scoprire di essere camerati.
(Alberto Crespi - Da "Film Tv", N. 43, ottobre 2001)