Elezioni jugoslave ed arroganza imperialista
Qualche tempo fa era pesantemente intervenuto nella questione delle elezioni peruviane, ora il Presidente Clinton (e il governo dell'Unione Europea, suo fido alleato, il gatto e la volpe) interviene in quelle jugoslave, decidendo da lontano chi ha vinto e chi ha perso. Dopo aver bombardato e distrutto senza ritegno lo sventurato paese, che ha osato opporsi ad alcuni dei progetti gia' decisi dai "mondialisti" anche per tutto il resto dell'umanita', i due ineffabili compari hanno prontamente organizzato e lautamente finanziato il partito dell'opposizione al Presidente Milosevic, e promettono che toglieranno le sanzioni, inviando i "loro" dollari per la ricostruzione, solo se gli Jugoslavi sapranno "scegliere bene". Infatti, malgrado le chiacchiere secondo cui ci si acconterebbe di libere e regolari elezioni, il risultato di esse non bastera' ai due soggetti, pronti a gridare al broglio, assieme al coro di un'informazione serva, ed a proporre viceversa un irrigidimento delle sanzioni, qualora siano insoddisfatti del loro esito, caso Haider docet. Che se poi tali manovre potranno sfociare in una nuova strisciante guerra civile, all'interno di quello che resta della Jugoslavia, tanto peggio per i suoi sventurati abitanti. Encomiabile che, nonostante tutto, oltre il 40% di questi non abbia ceduto alle "seduzioni" dei "ricchi".
Un tempo si sarebbe parlato di ricatto, di insopportabile ingerenza negli affari interni di uno stato sovrano, di comportamenti che danno la nausea ad ogni persona civile, oggi quasi tutti tacciono (tra le poche lodevoli eccezioni l'On. Fini), segno che si e' instaurato un clima di "paura ideologica", caratteristico dei peggiori regimi della storia. Chi vuole veramente la pace non coltiva nel suo prossimo tanti motivi di risentimento, che possono sempre rivolgerglisi contro, prima o poi, i popoli hanno la memoria lunga...
(UB, 27 settembre 2000)