PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Questo primo numero si apre con il filosofo Rocco Vittorio Macrì, che si occupa dell’attuale crisi, epistemologica oltre che morale, della nostra civiltà. La sua indagine, centrata su analoghe riflessioni del grande pensatore francese Jacques Maritain, lo porta a stabilire connessioni con il relativismo e le sue origini “scientifiche”.
Bruno d’Ausser Berrau inizia, con “Janua Inferni”, una discussione sulla nascita della modernità, che pure altri lavori, sia in questo numero della rivista, che nei successivi, faranno oggetto di attenzione. Nel saggio si affronta la questione dell’influenza del pensiero di Averroè, secondo l’interpretazione che ne filtrò in Occidente attraverso la comunità ebraica. L’autore evidenzia come, “all’origine della rottura della regolarità dottrinale”, ci sia stato “l’insorgere d’una incomprensione”.
Nieves H. De Madariaga Mathews, figlia del celebre storico e uomo politico spagnolo, si fa portavoce di un’appassionata difesa di Francis Bacon, da alcuni considerato uno dei maggiori responsabili della “rottura” di cui si diceva poc’anzi. Di questo personaggio, di indubbia grande rilevanza storica, torneremo ad occuparci nel prossimo numero di Episteme.
Emilio Spedicato ci riconduce, grazie a una documentatissima e “avventurosa” ricostruzione, ai tempi della “mitica” epopea di Gilgamesh, proponendone un’interpretazione del tutto originale che non mancherà di suscitare vivaci discussioni, e capace di notevoli conseguenze in ordine alla comprensione della storia del nostro non poi così remoto passato. In effetti, Episteme dedicherà generalmente molto spazio anche ai tentativi di stabilire qualche “verità” nel campo della cosiddetta proto-storia.
Con Roberto Germano passiamo a una questione di grande attualità, e che ancora maggiore rischia di averne in futuro. Il caso “fusione fredda” è uno dei più sconcertanti degli ultimi anni, ed è indubitabile conferma di quanto la comunità scientifica internazionale, sospinta da enormi interessi economici e “naturali” inerzie dogmatiche, si sia allontanata dai canoni di correttezza etica e metodologica, come sottolineato anche nella Prefazione di Giuliano Preparata a un recente libro del medesimo autore sullo stesso argomento. Episteme ha l’onore di presentarla ai suoi lettori in prima assoluta, in attesa dell’imminente uscita del volume.
Umberto Bartocci propone un’estrema sintesi di storia del pensiero scientifico, esaminando uno degli argomenti fondamentali della “filosofia naturale”, ovvero il problema della natura della luce. Si mostra come questo sia collegato alle due opzioni fondamentali (vere e proprie antinomie della ragione pura) sulle possibili concezioni dello spazio fisico: vuoto, o pieno.
Paul Marmet (con Christine Couture) avanza una critica serrata di una delle prove sperimentali più reclamizzate in favore delle teorie relativistiche, la deflessione dei raggi luminosi in un campo gravitazionale, a ulteriore conferma di quanto sia rischioso per l’uomo contemporaneo fondare le sue riflessioni filosofiche su concezioni scientifiche ancora assai incerte.
Piergiorgio Odifreddi compone un’affascinante originale biografia del grande matematico e fisico John Von Neumann, uno dei personaggi di maggiore spicco nella storia della scienza del XX secolo, del quale non vengono ignorati gli aspetti “oscuri”, che l’apologetica scientifica oggi in voga tende viceversa a tenere occultati.
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Nella rubrica fissa Reprints, Episteme intende
proporre regolarmente ai suoi lettori la riscoperta di opere significative
ma pressoché introvabili.
Si comincia in questo numero con un ignorato articolo
di uno dei più importanti matematici del Settecento, Leonhard
Euler, rimasto nell’ombra forse proprio perché così lontano
dalla linea vincente decisa dallo “spirito dei tempi”.
Completa la rubrica Emanuela Kretzulesco, che
si occupa in uno studio magistrale di alcuni aspetti poco noti di un periodo
fondamentale per la comprensione delle più autentiche radici ideologiche
della scienza moderna.
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Episteme presenta infine, nella sua seconda rubrica fissa Recensioni, un lavoro appena edito dei fisici Fabio Cardone e Roberto Mignani, i quali analizzano un curioso episodio “minore” alle origini del nucleare, un altro dei momenti cruciali della nostra recente storia, non soltanto della scienza, ma anche di tutta la società nel suo complesso, per le sue ovvie inevitabili ricadute.
(UB)
Ringraziamenti - Episteme è profondamente
grata a Roberto Lanfaloni e Francesca Salvati per la loro
decisiva e disinteressata collaborazione nella fase di preparazione della
copia stampata di questo fascicolo.