Una rotta templare alle origini
del mondo moderno
Presentazione
* Se hai letto "Il Codice da Vinci"
e vuoi saperne di più, e sul serio, di argomenti quali la storia dei
Templari, la possibile sopravvivenza di un culto gnostico per la "Maddalena",
il ruolo tuttora attivo di "società segrete" (la cui nascita e affermazione
possono venire ricondotte con successo in quei lontani eventi) nelle strutture
di potere del mondo moderno, etc..
* Se vuoi comprendere i veri retroscena di accadimenti
che ci sono stati narrati negli anni scolastici rimanendo alla sola superficie,
contribuendo così all'edificazione di immagini della storia alquanto
diverse dalla realtà.
* Un saggio che è (aristotelicamente) ugualmente
lontano tanto dalle invenzioni e dai falsi scoop dei cultori della fantastoria,
quanto dalle angustie della specializzazione e del perbenismo accademico,
incapace di discutere argomenti tabù, esitante ad utilizzare il "metodo
indiziario" (che unico può consentire di intravedere - talvolta - la
verità), timoroso delle accuse sempre pronte di "complottismo".
* Per ciò che riguarda l'impostazione "complottista",
una volta (facilmente) rilevata la quale lo studioso "pigro" autorizza la
propria coscienza a ignorarne completamente qualsiasi argomentazione, val
la pena ripetere a chi non la conoscesse già la lucida opinione di
Carlo Ginzburg, che si adatta a ogni tipo di ricerca storica:
<<In Italia il termine "complotto" viene usato da
un decennio circa in contesti per lo più negativi: quasi sempre si
parla di complotti per sostenere che non esistono, o che esistono soltanto
nella fantasia sbrigliata dei "dietrologi" (un termine, di conio più
recente, dalle connotazioni ancora più chiaramente negative) [...]
Eppure non si può negare che i complotti esistono. Alla loro fabbricazione
e alla loro scoperta sono delegate, negli Stati moderni, istituzioni apposite
(i servizi segreti) [...] Uno storico che cercasse di decifrare questa vicenda
[Nota: il libro di Ginzburg si occupa del processo ad Adriano Sofri.] rinunciando
pregiudizialmente a qualsiasi atteggiamento "dietrologico" farebbe poca strada
- se con "dietrologia" s'intende una sobria diffidenza interpretativa che
non si accontenti di restare alla superficie degli eventi o dei testi
>> (Il giudice e lo storico, Einaudi, Torino, 1991, p. 57).
* Dedicato ai lettori che non si spaventano all'idea
di formarsi un'opinione con la propria testa, leggendo un libro di circa
400 pagine (con oltre 700 note e 90 illustrazioni), che cerca di spiegare
perché la "modernità" è precipuamente caratterizzata
dallo sviluppo della scienza e della tecnologia, e quali "forze" hanno sempre
tenuto sotto controllo tale sviluppo.
* * * * *
La genesi di questa ampia estensione
del libro del 1995 è presto spiegata. Intorno alla fine del 2004 fui
contattato da una persona che mi propose una ristampa di "America: una rotta
templare" per un editore abbastanza accettabile. Risposi che valeva la pena
provvedere a una versione riveduta e corretta, e mi accinsi all'opera dopo
aver gentilmente ricevuto il via libera dalla Sig.ra Patrizia Consolo Boaretto,
delle Edizioni Della Lisca di Milano. Durante il lavoro mi persuasi che
fosse opportuno ampliare il testo in numerosi punti, in particolare per
quanto riguardava la storia dei Templari, e gli avvenimenti successivi alla
scoperta dell'America, sicché mi trovai impegnato assai più
del previsto. Finalmente nell'autunno del 2005 il nuovo libro fu pronto, ma
soltanto un paio di mesi dopo, e a seguito di diverse sollecitazioni, mi
fu detto che così com'era era troppo "difficile" per un pubblico generico,
che sarebbe rimasto disorientato dalle note a pie' di pagina, etc.. Pensai
allora, tramite un amico che vi era introdotto, di presentare il libro a
un altro editore di cui avevo stima, anche se di orientamento ideologico alquanto
conflittuale con il mio, e in questo caso non ho proprio ricevuto (e fino
al momento presente) nessuna risposta, nonostante i tentativi di ottenerne
qualcuna (fosse solo per la curiosità di conoscere le motivazioni del
rifiuto). Effettuai allora un terzo tentativo presso un piccolo editore che
conoscevo di persona, il quale è stato invero assai cortese e professionale,
esaminando il libro in poco più di un mese, ma fornendomi la stessa
risposta ricevuta nel primo caso: opera eccessivamente impegnativa per lettori
non specializzati, non abituati a tante note e precisione, con il rischio
da una sua pubblicazione di non rifare neppure le spese. A questo punto,
piuttosto che cercare un nuovo editore, o accingermi a una completa ristrutturazione
nel senso suggerito, eliminando note, immagini, e quant'altro potesse venire
considerato troppo arduo per un "pubblico" ritenuto evidentemente incapace
di scegliere da sé quali parti leggere e quali rimandare a un secondo
momento, se interessato, ho preferito permettere l'accesso al lavoro integrale
a quei lettori che si sentissero non bisognosi di siffatte premure, consentendone
la distribuzione in rete a cura di qualcuna delle persone giovani che mi
avevano aiutato nel difficile compito di riedizione. (Tanto più che
mi sono ormai persuaso che essere autori di un libro a stampa può
costituire a volte una sorta di "vanità accademica" - oggi che sono
più i libri dei lettori, e che i primi non si trovano spesso neppure
nelle più fornite biblioteche, essendo prodotti in limitatissime tirature
- e da ogni sorta di vanità sto cercando di liberarmi, sebbene tardi...)
Concludo sottolineando che lo studio comprende un'ampia
selezione di fatti solitamente trascurati (ovviamente non ignorati) dalla
storiografia ufficiale, cuciti insieme attraverso un'interpretazione personale,
circostanza che rimanda la mente all'ottima osservazione che precede uno
dei recenti lavori del Prof. Claudio Moffa:
<<In questo contributo al dibattito sulla
guerra in corso sono contenuti molti fatti ed una loro interpretazione. Il
lettore onesto e/o intelligente si atterrà ai fatti, e partendo da
essi valuterà l’interpretazione. Il lettore disonesto e/o stupido
salterà completamente i fatti e assumerà in chiave demonizzata
l'interpretazione>>
("11 settembre - Palestina radice della guerra...",
Quaderni di contropiano, 2002 -
http://www.claudiomoffa.it).
UB, agosto 2006.
ALCUNI ESEMPI DELLE REAZIONI CHE SUSCITÒ
NELLA STAMPA LA PRIMA VERSIONE DEL 1995
(Corriere della Sera, 17 novembre 1995)
(Il Giorno, 18 novembre 1995)
(Il Sole 24 Ore, 19 novembre 1995)
etc.