DIFFONDERE QUESTE RIFLESSIONI PRESSO TUTTE LE PERSONE CHE E’ POSSIBILE RAGGIUNGERE, ANCHE IN ALTRE SEDI
"Chi accetta la corruzione,
e distorce il giusto giudizio,
non ereditera' la terra..."
Cari Colleghi,
Paolo Zappa mi diceva qualche giorno fa che era stupito dal mio perdurante "silenzio" (solo casuale, sono stato solo molto preso dal lavoro per "Episteme"), e allora lo accontento subito, girandovi copia di un paio di messaggi# che spero facciano riflettere soprattutto coloro i quali, avendo ampiamente dispiegato uno zelo acritico e servile (poco consono a dei professori universitari, che dovrebbero viceversa rappresentare la "coscienza" della nazione, in quanto quotidianamente impegnati in battaglie a favore della "verita'"), potrebbero prima o poi meritare la "chiamata a correo" cui si fa cenno nel secondo di questi (anche solo da parte del "tribunale della storia")...
Approfitto infine dell'occasione per sottolineare la ridicolaggine di commenti come quelli apparsi sul "Corriere della Sera" (20.7, p. 19 - invio il presente messaggio anche a questo giornale, e a diversi altri giornalisti, per conoscenza): "Gli atenei italiani a partire dal 1992, quando e' entrata in vigore l'autonomia, stanno diventando via via piu' efficienti, nel senso che producono piu' laureati nei tempi previsti dal corso di studi". Il bello e' che questo dato cosi' "importante" (ma soprattutto facile da ottenersi: basta chiudere un occhio, talvolta pure tutti e due, durante gli esami, e il gioco e' fatto, chi non lo capisce - anche da noi matematici del resto c'e' stata un'impennata di laureati, bastava cosi' poco!), fornito dall'illuminato attuale Ministero dell'Universita' e della Ricerca Scientifica, viene ritenuto come un elemento capace di "valutare l'efficacia delle universita' e premiare con adeguate risorse, come prevede la legge 370, quelle che lavorano di piu' e meglio"! Il "recupero di produttività" viene inoltre spacciato come "frutto della maggiore organizzazione e qualita' dell'offerta didattica seguita all'autonomia"!!
Dato il precedente riferimento alla "verita'", e nella persuasione che "la menzogna e' l'origine di ogni male", vi invito ancora una volta a reagire di fronte a simili insulsaggini con il comportamento suggerito da Solzenitsyn ("Vivere senza menzogna", Mondadori, 1974): "Non sostenere in nessun caso consapevolmente la menzogna (per compiacere, per cautelarsi, per ottenere successo nel lavoro) … e saremo stupiti nel vedere con quale rapidita' la menzogna crollera' impotente"; "non lasciarsi trascinare a una riunione dove sia prevedibile che un problema venga discusso in termini obbligati o deformati; abbandonare immediatamente qualunque seduta, riunione, lezione, spettacolo, proiezione cinematografica, non appena si oda una menzogna profferita da un oratore, un'assurdita' ideologica o frasi di sfacciata propaganda".
Sono anch'io convinto che, davanti a forti manifestazioni di dissenso culturale, e a ferme resistenze di fronte ai tentativi di comprare con le dette "adeguate risorse" il silenzio degli intellettuali, qualcosa potrebbe cambiare.
Povera Italia, come ti sei (come ti hanno) ridotta (questo e' naturalmente solo un piccolo esempio), con una selezione (nel mondo della politica, della cultura, etc.) che funziona soprattutto ALLA ROVESCIA, ma verra' pure il momento del "riscatto"...
Cordialita', e buona estate,
dal vostro UB
# Non che sia d'accordo in ogni punto; per esempio, la "demagogia di sinistra", cosi' come il "buonismo" di matrice cattolica, contribuiscono certo ad annacquare le idee e precludere la possibilita' di effettuare lucide analisi di tipo storico-politico, aiutando cosi' di fatto coloro che stanno svendendo il paese distruggendone la sovranita' nazionale, ma ritengo che i veri "nemici" siano da tutt'altra parte…
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Subject: I: I: laurea triennale e governo
Date: Fri, 28 Jul 2000 11:18:50 +0200
To: <bartocci@dipmat.unipg.it>
----- Original Message -----
From: Pasquale Santè <fsante@tin.it>
To: unilex <UNILEX@LIST.CINECA.IT>
Sent: Thursday, July 27, 2000 8:24 AM
Ho ricevuto, con preghiera di diffusione, il messaggio che segue della Collega Faraglia di Padova. Per quanto mi riguarda condivido totalmente le sue osservazioni.
Pasquale Santé
Cari colleghi,
sono mesi che leggo i messaggi in unilex, interessanti per le informazioni ma molto meno interessanti per le beghe personali e gli atteggiamenti da primadonna. Fiumi di parole in libertà, e assoluta incapacità di coordinare il popolo universitario su poche scelte fondamentali. Venendo all'attualità, nelle commissioni VII di camera e senato sta passando la laurea triennale, senza tenere in alcun conto il parere del cun, ultimo organismo rappresentativo che ci è rimasto. Pesci in faccia a tutti, e tutti tacciono. l'opposizione fa solo finta di esserci, in realtà si adegua, perchè una battaglia su scuola e cultura forse procura pochi voti. CHI È PIÙ COLPEVOLE È IL CORPO DOCENTE NAZIONALE, siamo noi, che sappiamo che la laurea triennale è un inganno. Tutti sappiamo che:
-per fare un magistrato o un avvocato serve la laurea quinquennale, come apertamente dichiara il ministro Zecchino
-idem per fare un insegnante nelle scuole superiori, come dichiarato in varie sedi in questi giorni
-idem per fare un ingegnere, un fisico e un chimico, anche se il ministro non vuole assolutamente riconoscerlo, PERCHÈ IL GOVERNO HA PROMESSO ALLA CONFINDUSTRIA TANTI PERITI A BASSO PREZZO. Da quì l'attacco di questi giorni agli ordini professionali su tutta la stampa di supporto.
-per accordo europeo, servono 6 anni per fare un medico , un farmacista o un veterinario
NESSUNO IN EUROPA SI STA MUOVENDO PER UNA LAUREA TRIENNALE
Quello che stà accadendo è fantastico. Tutti in docenti che conosco, e sono tanti, in privato esprimono preoccupazione, si preparano con trucchi vari per evitare di ridurre l'università a tappabuchi della scuola media, rovinando i tanti studenti brillanti ed appassionati che abbiamo. In pubblico, non hanno coraggio di votare contro, come d'altronde il cun e la crui. affoghiamo tutti,in questo disastro che la demagogia di sinistra ha generato.Ed esprimo qui la mia profonda delusione per il comportamento degli uomini di lettere, che avevano il dovere di difendere la cultura, e soccombono imbambolati dalla magia dei calcolatori ed internet. le voci che a padova si sono levate contro questo inganno, appartengono a scienze ed ingegneria, gli altri, zitti. Per evitare gli abbandoni, bastava mettere a numero chiuso i corsi di laurea, e liberi i corsi di diploma, magari aumentandoli. La cosa ancora più stupefacente è la diminuzione di un anno nelle scuole medie. Si proclama che è necessaria più istruzione, e si diminuisce il tempo per gli studi. vorrei sapere chi lo ha chiesto,e chi lo ha voluto, e perchè.
carissimi, quello che avremo è quello che abbiamo voluto, per vigliaccheria e sudditanza politica, mentre la voce dell'università doveva farsi sentire su questi argomenti unita ed ad alto livello.
ora aspettiamo lo stato giuridico, tacendo e preoccupandoci al massimo dello stipendio, senza pensare alle implicazioni di principio che contiene.
buone vacanze
giuseppina faraglia
prof. ass. di chimica generale ed inorganica
università di padova
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Degan ha scritto: "Aderisco senza condizioni al messaggio di Faraglia. E' proprio un esempio di quei messaggi che andrebbero selezionati e riproposti ai nostri politici. E' vero: le lauree triennali in Europa non le vuole nessuno. Basterebbe per ridurre gli abbandoni (dovuti alla SCIATTERIA dell'insegnamento secondario, imposta dal ministero, a colpi di condiscendenze equivoche, ultima l'abolizione degli esami di riparazione), mettere a numero chiuso le attuali lauree e moltiplicare i diplomi, ma e' assurdo equiparare una matematichetta per diplomi, che seguono ad esempio una scuola professionale per l'agricoltura, con la matematica necessaria per un qualsiasi laurea in materie scientifiche anche non matematiche."
Ho seguito ieri a Roma, con rappresentanti di altre organizzazioni della docenza, la conferenza stampa unitaria dei responsabili dell'Università di FI, AN e CCD, alla quale hanno preso parte numerosi parlamentari delle VII Commissioni di Senato e Camera. Privatamente fornirò a chi me li chiederà dettagli di ciò che è stato detto relativamente alla riforma degli ordinamenti didattici e a quella dello stato giuridico (dovrebbe essere divulgato comunque un comunicato dalle agenzie di stampa). Sinteticamente posso anticipare che tutto il Polo è unito nell'opporsi al "3+2" e al "collegato" governativo sullo stato giuridico, quest'ultimo sempre più chiaramente indifendibile. Ho saputo che il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (gli utenti del sistema, e quindi gli unici in diritto di esprimere un parere vincolante) si è altresì espresso contro il "3+2". Gli unici ben contenti di lavorarvi sono i cosiddetti "cunisti", soprattutto quelli nel frattempo divenuti associati od ordinari. A questo punto, AD EVITARE UNA CHIAMATA A CORREO nell'immediato futuro da parte degli stessi studenti e dei tanti docenti che sono quantomeno preoccupati da tale riforma (essendo tra l'altro quelli che dovranno applicarla sul campo), le organizzazioni sindacali e della docenza farebbero bene a prendere al più presto, e ufficialmente, le distanze da quelli che, grazie al loro supporto, sono stati eletti al CUN e che ora, per fin troppo ovvie ragioni, seguono ACRITICAMENTE le direttive ministeriali.
Pasquale Santé
RC - II Università Napoli