New University e New Economy

 

Riccardo Orioles, il giornalista in questo sito spesso citato, esprime al solito in modo sinteticamente brillante la "crisi" (come ripeto stesso, economica ma soprattutto morale) che ci troviamo purtroppo tutti a dover fronteggiare:

New university. A Roma, la Sapienza aumenta le tasse dal trenta al settanta per cento. A Pisa, il governo diminuisce di circa due terzi i contributi pubblici alla Normale.

[e New Economy]

Calendario. Rassicuranti dichiarazioni del governo americano sui rischi di recessione. Millesettecento lavoratori licenziati in una delle piu' grosse fabbriche di computer, la Hewlett-Packard. Quattromila alla Xerox. Ventiseimila annunciati alla Chrysler. Colpa di Bush? Difficolta' passeggere? O si e' sgonfiata la bolla? Quale delle tre, entro l'anno lo sapremo. Il guaio e' che non sappiamo che anno e', se quello dopo il 1815 o quello prima del 1929.

A proposito di New Economy (e di "nuove professioni": l'inventiva degli italiani di fronte all'emergenza non ha confini), possiamo aggiungere alcuni recenti titoli dei giornali:

- IL SERIAL KILLER VUOLE 12 MILIARDI - Se non pagate uccidero' ancora

- PIU' LAVORI E PIU' BIDONI (con allusione ai "lavoretti" tipo vendite a domicilio, contratti fatti sottoscrivere con l'inganno per la strada,… che diversi "imprenditori", nuova parola "magica", offrono oggi a poveri studenti, giovani disoccupati, etc.)

- Maghi, ciarlatani, truffatori in TV, ormai e' emergenza - Preoccupazione per un'autentica "piaga sociale" che non puo' piu' essere ignorata

- Ma potremmo parlare pure delle sale per il BINGO (vedi i "Dissensi" N. 27 e 27bis), quelle per le scommesse, forse tra poco riapriranno anche le case chiuse, con la partecipazione diretta dei grand commis dello Stato, e pubblicita' sulle reti TV, come per il LOTTO, etc. etc.

Mentre il nostro Presidente del Consiglio Amato non fa che esaltare la "New Economy" ("rappresenta una parte cruciale del programma del governo … l'obiettivo e' di formare gli italiani che hanno gia' un lavoro e che rischiano di perderlo, nonche' gli italiani che ancora non lo hanno e che possono trovarlo se vengono formati…" - Dal "Corriere dell'Umbria", 17.7.2000 - parole che raggelano con la loro disinvoltura, parlano bene queste persone cosi' stratosfericamente "lontane", per il trattamento economico che ricevono, dalla stragrande maggioranza dei cittadini, vedi il "Consenso" N. 45), io preferisco ricordare invece altre parole:

- Soffro fisicamente quando so di qualche famiglia in difficolta', perche' so, per averlo provato personalmente, cosa vuol dire il desco nudo…

- Ho voluto che l'agricoltura andasse al primo piano dell'economia italiana con fondate ragioni: i popoli che abbandonano la terra sono condannati alla decadenza. Ed e' inutile, quando la terra e' stata abbandonata, dire che bisogna ritornarvi: la terra e' una madre che respinge inesorabilmente i figli che l'hanno abbandonata.*

[CONCORSO A PREMI per i lettori piu' giovani: di chi sono le precedenti considerazioni?!]

* Non a caso, l'azione degli "adelphi della dissoluzione" comincia sempre dalla distruzione del mondo e della cultura rurali, che sono meno facilmente omologabili e controllabili con minacce di licenziamenti etc.

 

(UB, febbraio 2001)