A seguito dell'"esternazione" di cui al precedente punto A/7, ho ricevuto il seguente commento, che me ne ha ispirata una nuova.
"Caro Umberto,
ti ringrazio per avere la capacita' di dire, bene e con dovizia di argomentazioni, tutte quelle cose che penso e su cui spesso rinuncio a discutere se l'interlocutore mostra di non voler sentire. Mi riferisco alla tua bella lettera sulla "bugia come origine di tutti i mali". In una delle tante riunioni, qualcuno ha sostenuto che avremmo valutato come riuscita la sperimentazione dei quadrimestri se l'ottanta percento degli studenti avesse superato l'esame, e negativamente se tale percentuale fosse stata minore, in tal caso con ripercussioni negative sulla bonta' della didattica del corso relativo. Come te ho risposto che io la sperimentazione la facevo riuscire subito, perche' infatti avrei bocciato solo i venti piu' ciucci, indipendentemente da quanto ciucci fossero i restanti ottanta. …"
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Cari Colleghi,
mi corre purtroppo l'obbligo morale di informarvi che ho dovuto qualche giorno fa invitare a ripresentarsi uno studente venuto a sostenere l'esame di Matematiche Complementari (tra l'altro, ultima prova prima della laurea), che non ha saputo "discutere" (testimone: Prof. Tancredi) l'equazione di I grado
a*x = b
nel "campo dei numeri naturali" (espressione naturalmente non mia - sorvolo su questioni piu' "complicate", quali il significato che si voleva dare ai termini "campo", e "numeri naturali").
So bene che con po' di "aiuto" forse la richiesta discussione sarebbe venuta fuori alla meno peggio, e che i soliti psicologi improvvisati diranno che si e' trattato di una normale manifestazione di "stress". Io ritengo invece sia stato un "blocco" volontario, di fronte a una domanda imprevista, che interrompeva quindi la serie delle risposte preparate a memoria.
E' questo per me l'ennesimo segno (non posso pensare di essere così straordinariamente "sfortunato"):
1 - non solo che diversi dei nostri studenti che arrivano alla laurea non sono un gran che (non potendosi pensare che i matematici facciano eccezione, mi chiedo con raccapriccio quale sara' il livello etico-culturale di alcuni futuri magistrati, medici, etc., dato che gia' adesso in numerosi casi non appare troppo esaltante);
2 - ma pure che le nostre consuete modalita' di fare esami non contrastano sufficientemente eventuali cattive inclinazioni di partenza, visto che di fronte a chiari "sfoggi di memoria" (per distinguere quando si tratta di un tale caso, e non di un altro, basta appunto verificare se una "brillante" esposizione non si interrompe d'improvviso non appena si cambino un po' i termini del discorso, per quanto banale possa essere la "nuova" situazione che si chiede di discutere) siamo tutti, da tempo, abituati a far finta di niente.
Attiro la vostra attenzione sul detto argomento non tanto per discettare del "passato", ma perche' temo che la situazione possa anche peggiorare a seguito dei fiammanti freschi slogans sulla "nuova didattica", e delle "disincentivazioni economiche" che nostri ineffabili "dirigenti" (ahime', "democraticamente" prescelti!) hanno collegato alla percentuale delle promozioni. Alessandro Basile illustra perfettamente il problema con la seguente significativa testimonianza, che vi giro integralmente:
"In una delle tante riunioni, qualcuno ha sostenuto che avremmo valutato come riuscita la sperimentazione dei quadrimestri se l'ottanta percento degli studenti avesse superato l'esame, e negativamente se tale percentuale fosse stata minore, in tal caso con ripercussioni negative sulla bonta' della didattica del corso relativo. Come te ho risposto che io la sperimentazione la facevo riuscire subito, perche' infatti avrei bocciato solo i venti piu' ciucci, indipendentemente da quanto ciucci fossero i restanti ottanta."
Vi lascio come al solito con molti cordiali saluti, approfittando dell'occasione per inviare ad eventuali interessati due ulteriori informazioni (seppure affatto diverse) sulla crescente disumanizzazione del "villaggio globale", alla cui edificazione alcuni stanno collaborando con tanto entusiasmo (mentre la maggior parte della popolazione e' anestesizzata dal calcio in TV, le varie "lotterie", il sesso, etc.),
il vostro UB
* * * * * Le seguenti notizie provengono da gruppi di ispirazioni ideologiche agli antipodi, cattolici integralisti e "sinistra classica" in via di estinzione, entrambi assolutamente affidabili quanto a veridicita' delle medesime...
1 - it.politica.cattolici - Lista di informazione su cattolici e politica sotto la protezione di Giuseppe Tovini. Per contattare l'amministratore scrivere a botti.d@iol.it. Per ISCRIVERSI alla lista:
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La logica conseguenza dell'aborto e del controllo demografico
Neonato affogato in Cina: violava il piano demografico
PECHINO, 5 SET - Tre funzionarie della Cina meridionale hanno torturato e affogato un bimbo nato in violazione del piano demografico e solo dopo il clamore scatenato dalla stampa la polizia e' intervenuta arrestandole. Le donne, hanno riferito all'ANSA fonti ufficiali, sono state arrestate due giorni fa e imputate di omicidio. Il bambino era il quarto figlio di Huang Qiusheng, un contadino molto povero di Caidian, un villaggio vicino a Wuhan, nella regione dello Hubei. La moglie e' ritardata mentale e la coppia ha gia' due femmine e un maschio. Quando la donna era all'ottavo mese di gravidanza, i responsabili del piano demografico le hanno iniettato una soluzione salina per procurarle l'aborto. Ma il 15 agosto il bambino e' nato vivo e sorprendentemente sano, malgrado la soluzione danneggi il sistema nervoso. Le funzionarie hanno quindi imposto al padre di ucciderlo: l'uomo non ha avuto cuore e lo ha abbandonato in una toilette pubblica, dove Liu Juyu, una dottoressa in pensione, lo ha trovato quasi interamente sommerso dagli escrementi. Liu lo ha portato in un ambulatorio, lo ha lavato, gli ha tagliato il cordone ombelicale e lo ha vaccinato. Mentre era seduta davanti alla porta con il bimbo in braccio, sono arrivate le funzionarie che glielo hanno strappato, gettato a terra, preso a calci e infine portato via per affogarlo subito dopo in una vicina risaia, hanno detto testimoni all'ANSA.
[Non riesco ad immaginare che mai in passato, prima che i germi di certo pensiero occidentale vi facessero irruzione, possano essersi verificati in Cina episodi del genere]
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Cassa integrazione alla Telecom: vanno via in ottocento fra operai, tecnici e ricercatori, per lo piu' gente di mezz'eta' di notevole esperienza aziendale. Eppure i profitti Telecom non erano stati bassi (cinquemila miliardi!) quest'anno; e il personale specializzato, ora che c'e' da affrontare il prossimo giro di tecnologie, mica lo trovi per la strada... Per un'industria pubblica (com'era un tempo la Telecom) o per un capitalista classico un comportamento del genere - oltre che socialmente criticabile - sarebbe stata una zappata sui piedi: prendere dieci anni di formazione del personale e gettarli dalla finestra, specie in un momento d'espansione del mercato, non e' esattamente il massimo dell'efficienza aziendale.
Oggi pero' un'azienda come Telecom non e' ne' pubblica ne' privata. ll suo obbiettivo (la "mission" si dice oggi giorno) non e' di produrre servizi pubblici ne' di generare capitale, ma di attrarre attorno a se' movimenti finanziari generici e aumentare i benefici di una ristretta nuova classe "manageriale". In questo quadro, la sana gestione del personale ed anche, al limite, l'efficienza tecnica non sono piu' parametri fondamentali: la partita non e' piu' industriale ma finanziaria, e le uniche carte reali si giocano a livello di pierre, di lobbyng e di borsa.
Si fece moltissima propaganda, quando fu privatizzata la Telecom, sul concetto di public company: il signor Cittadino Italiano, non piu' "proprietario" dei telefoni come cittadino, lo sarebbe pero' rimasto come azionista. All'inizio dell'anno scorso, pero', la Guerra dell'Opa lascio' la public company morta per terra, e la Telecom nelle mani di Colaninno. Quest'ultimo, di soldi (soldi materiali) suoi, ne dovette sborsare pochi o niente: aveva pero' alle spalle una posizione molto amichevole da parte del governo, il cui peso si fece indirettamente sentire nei momenti cruciali. Colaninno, in altre parole, e' nato - come boss finanziario - piu' o meno alla stessa maniera in cui, sia pur piu' rozzamente, a tempo suo era nato Berlusconi; Berlusconi e' stato l'homo novus di Craxi, e Colaninno e' quello di D'Alema. In genere, peraltro, le cose raramente vanno secondo i programmi degli apprendisti stregoni; ed e' probabile che di Colaninno, nei prossimi anni, sentiremo parlare in termini piuttosto imprevisti.
[UB: Come dire, che cio' che la "nuova economia" dissemina a piene mani, e' un senso di precarieta', che non puo' non avere conseguenze gravissime sulla stato psicologico generale della societa'...]
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Diversi commenti alle precedenti riflessioni, con qualche risposta…
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1 - "A parte che tra le ''distrazioni'' hai dimenticato le olimpiadi, tutti i messaggi possono essere interpretati come si vuole: combattere mortalita' o lungodegenza universitaria e' un problema reale, promuovere il piu' possibile e' UNA (non-)risposta, segno solo di una nostra inadeguatezza. Personalmente non ho mai premiato la memorizzazione, ne' tanto meno ho cominciato a farlo ora. Certamente, se in un appello non ci sono 'sopravvissuti', mi pongo il problema di come noi abbiamo insegnato e cosa posso fare per migliorare il 'passaggio' e la comunicazione tra me e gli studenti. Ma una volta che io ho fatto del mio meglio (valutazione ovviamente opinabile e soggettiva!) pretendo almeno altrettanto impegno da parte loro."
Risposta 1 - > A parte che tra le ''distrazioni'' hai dimenticato le olimpiadi
La lista non voleva essere completa, dovresti piuttosto chiederti cosa ci possa essere dietro tale programmato rincretinimento…
> combattere mortalita' o lungodegenza universitaria e' un problema reale, promuovere il piu' possibile e' UNA (non-)risposta, segno solo di una nostra inadeguatezza
Soprattutto se uno pretende di guidare i destini di una societa', allora deve essere in grado di prevedere quale sara' la "risposta" che verra' data alle sue sollecitazioni, altrimenti non credo affatto alla "buona fede" di questi taumaturghi. Sai bene anche tu che le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni (e che, come ho detto spesso anche in messaggi pubblici, "il diavolo mente dicendo la verita'", peccato che troppe persone per bene cadano in certe trappole).
> Personalmente non ho mai premiato la memorizzazione…
Non dubito che presi singolarmente un po' tutti cerchiamo di fare del nostro meglio (ritengo comunque, sinceramente, che il nostro livello culturale-morale medio, che dovrebbe essere abbastanza alto in quanto docenti, sia invece piuttosto basso), ma e' il risultato complessivo che e', oggettivamente, sconfortante, e peggiore di quello che potrebbe essere senza cambiare nulla, senza finanziamenti ed incentivazioni, se non modifiche di atteggiamenti mentali, e piu' accurata selezione (questo e' un mestiere che richiede una certa vocazione, non c'e' niente di peggio di una Chiesa piena di "sacerdoti" per convenienza)…
> Certamente, se in un appello non ci sono 'sopravvissuti', mi pongo il problema di come noi abbiamo insegnato…
Bisognerebbe porsi anche il problema di quali persone si avevano davanti, se hanno frequentato, se erano sinceramente interessate ad apprendere qualcosa, o se stavano li' per passare il tempo non avendo niente di meglio da fare, per fare contente le famiglie, per cercare di avere un "pezzo di carta" che consenta di trovare un impiego abbastanza ben remunerato e non troppo faticoso, etc.
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2 - "perche', invece di dircelo tra noi, non scriviamo al Ministro?"
Risposta 2 - …perche' non servirebbe a niente, non abbiamo di fronte persone "in buona fede", che vogliono sinceramente risolvere certi problemi, bensi' hanno altre finalita' nascoste, ed usano dei "buoni argomenti" per perseguirle (non dimenticare mai che "il diavolo mente dicendo la verita'", l'universita' aveva oggettivamente dei problemi, e loro li hanno aggravati...).
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3 - "Certamente formare matematici che sono incapaci di produrre il piu' elementare argomento di risolubilita' di uno dei problemi piu' canonici fa troppo male. Speriamo che il solito relatore entusiasta non lo premi con i consueti 8 punti di aumento dall'usuale media bassissima!"
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4 - "Caro Umberto:
voglio solo farti notare che in Cina la pratica di uccidere i bambini e'
vecchissima e non ha niente a che vedere con l'Occidente. Infatti, specialmente le neonate femmine sono state uccise per secoli. Avere una femmina era (e'?) considerata una disgrazia. Ma forse questo e' un comune denominatore in qualunque societa' su questo pianeta.
Una femmina con una figlia femmina!!"
Risposta 4 - …immaginavo un'obiezione del genere quando ho scritto. L'infezione di cui dicevo non e' riscontrabile nell'uccisione del bambino (che in questo caso NON era voluta dai genitori, e si trattava di un maschio!), bensi' nel comportamento delle "funzionarie", dei burocrati difensori delle istituzioni…
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5 - "…proprio ieri parlavo di Madrid con Vazquez, a Cortona per una settimana scientifica, per capire quanto la nuova riforma ci uniformasse agli spagnoli (anzi ci allontana). Cosi' ho scoperto che e' di fatto l'Europa delle differenze: roba da matti! Staremo a vedere."