[Quelle che seguono sono testimonianze relative a tentativi di attirare l'attenzione di alcuni "leaders" della comunita' scientifica italiana sui problemi della ricerca alternativa (vedi anche il punto N. D/4 in questa stessa pagina). Va dato atto che in questo caso c'e' stato un cenno di risposta…]

 

 

1 - GLI ARTICOLI ALL'ORIGINE DELLA DISCUSSIONE

 

 

Maghi, pseudoscienze e paure di fine millennio (Le Scienze, N. 354, feb. 1998)

 

Si avvicina la scadenza fatidica dell'anno 2000 e gia' si sentono i clamori delle vanagloriose e inutili celebrazioni di una data che chiude un secolo di massacri e guerre sanguinose. Molti si chiedono che cosa accadra' alla scienza nel prossimo millennio: andremo davvero su Marte nel 2018? Piu' modestamente, mi preoccupano il ruolo e l'immagine che la scienza ha nella societa' attuale, nel tentativo di capire che cosa potrebbe accadere in un futuro non tanto lontano.

Il secolo XX ha visto uno sviluppo tecnologico straordinario, con un impatto planetario che rende ancora piu' drammatico quel progressivo distacco delta scienza dal pubblico che e' aggravato dall'inefficienza dei mass media. La maggioranza dei periodici che si presentano come scientifici si limita poi a un'esaltazione delle meraviglie della tecnologia, ma sempre con occhio attento al mercato. La televisione, incatenata al malefico meccanismo dell'audience, batte la via dello spettacolo.

Della scienza discutono da sempre i filosofi, ma senza giungere a un accordo, sia pure limitato, che interessi il mondo scientifico. Thomas Kuhn ha dato una descrizione fenomenologica del procedere della scienza che e' entrata nel lessico scientifico ma non ha modificato il corso della scienza. Karl Popper non ha certamente insegnato ai fisici o ai biologi che cosa dovrebbero fare per diventare buoni scienziati. Altri filosofi hanno seguito il filone Husserl-Heidegger, caratterizzato da una estrema superficialita' di giudizi e da un 'ostilita' preconcetta verso il mondo scientifico. Una vera folla ha scoperto nel binomio etica-scienza un 'inesauribile miniera di dibattiti e parole a vuoto.

Cari colleghi, siate prudenti e girate al largo dalle tavole rotonde. Quelle in cui si discute di etica della scienza sono nefaste istituzioni in cui una Laica Inquisizione ci trascina a giudizio sommario e pretende di aprire un nuovo capitolo della morale ai nostri danni.

Lasciamo da parte i filosofi, e accendiamo la televisione. Una Maga con in mano un mazzo di carte e una sfera di cristallo sul tavolo ci informa, in barba alla legge di Planck, che "la magia e' energia" e che, come l'energia, "non ha colore". Squilla il telefono e una signora angosciata la informa che il suo medico curante vuole sottoporla a esami chimici dettagliati, e chiede consiglio e conforto. La Maga non si scompone: guarda le carte e sentenzia che "nelle carte non si vede nulla". Se poi la signora e' davvero ammalata sono fatti suoi.

Il paranormale ha invaso e monopolizzato i mass media con un fare spregiudicato e mercantile da fare invidia alle multinazionali. Peggio ancora, laddove era utile ha inglobato il linguaggio scientifico, svuotandolo del significato originale. La parola "energia" abbonda in bocca ai guaritori ma nulla ha a che fare con l'energia dei fisici. Il mondo del XX secolo pullula di ufologi fanatici, di guru che propongono diete folli e tuonano contro le vaccinazioni, di astrologi bugiardi e di anime erranti che altro non aspettano che di essere turlupinate.

Il mondo scientifico, lanciato in una corsa in avanti, ha trascurato le retrovie e ha lasciato un vuoto pauroso dietro di se', aperto alle incursioni dei guastatori. Molti miei colleghi sono convinti che il sostegno pubblico alla ricerca sia un fatto scontato e garantito anche nel prossimo secolo. Vorrei tanto che avessero ragione.

Dobbiamo muoverci per tempo, e riconquistare lo spazio perduto: la scienza deve andare avanti non solamente per soddisfare la nostra sete di sapere, ma anche per essere preparati alle crisi gravissime a cui va incontro l'umanita'. Ci attende, altrimenti, un brusco risveglio.

 

Tullio Regge

 

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Elogio dell'aspirina (Le Scienze, N. 355, marzo 1998)

 

C'e' stato un tempo in cui erano popolari alcune frasi contro la scienza cosiddetta "ufficiale". Sto parlando del sessantotto e di frasi come "No alla scienza borghese". La scienza - come dicevano allora studenti giovanissimi, e meno giovani ma pensosissimi intellettuali - non e' conoscenza. E' una forma del potete capitalistico, una manifestazione ideologica delle multinazionali. La rivoluzione doveva allora abbatterla. Dalle macerie sarebbe poi nata la scienza "alternativa", che doveva essere a misura d'uomo. Era difficile capire che cosa si pensasse, in quegli anni, quando si scriveva di matematica non alienante o di fisica non asservita agli sfruttatori delle masse. Chiarissima era invece l'idea che stava alle spalle di quel movimento: l'idea che la scienza non fosse conoscenza della natura ma trasformazione delle persone in merci, in oggetti di mercato.

Al tempo d'oggi quell'idea e' rilanciata da altri opinionisti, che pero' usano una bibliografia diversa da quella dei sessantottini: non piu' il mitico libretto di Mao o qualche pagina di Marcuse, ma una miscela di New Age e di meditazioni sull'essenza della Tecnica. La scienza come nemica dall'uomo, insomma, e' un dato invariante con lo scorrere dei decenni. Sia pure sotto bandiere diverse, il sapere sulla natura e' percepito come mercificazione dell'uomo.

I piu' recenti sviluppi della biologia e i progressi della medicina suscitano allarme in chi teme la mercificazione. Mentre la redazione di "Le Scienze" controllava le bozze del quaderno dedicato al problema dell'embrione, un quotidiano nazionale offriva ai lettori una pagina intitolata "Dove va la medicina?". La risposta, a caratteri cubitali, era questa: "Il culto degli organi". L'argomento centrale era posto in rilievo: "La scienza moderna ha tolto all'uomo la sua interezza e ne ha fatto pura materia misurabile".

L'autore, Umberto Galimberti, sosteneva che nel nostro passato c'e' stata un'epoca felice durante la quale il mondo era mitico, gli uomini personalizzavano desideri e angosce trasferendoli nel mondo degli dei e vedevano "il riflesso di se' in tutte le cose". Bei tempi: c'era "l'incanto del mondo", che fu poi spezzato. Da chi? Perbacco, da Galileo. Il quale introdusse "la depersonalizzazione del mondo" come "pratica di dominio". Di conseguenza venne alla superficie "la medicina in senso moderno, quella che ancora oggi noi conosciamo, per la quale l'uomo e' una sommatoria di organi".

Commenti? Nessuno. In fin dei conti e' stato De Gaulle, sembra, a dire che e' molto difficile governare la Francia, dove si producono piu' di 200 varieta' di formaggi. Credo volesse insinuare che i francesi hanno una eccessiva simpatia per la proliferazione dei punti di vista. Chissa' che cosa avrebbe mai detto se fosse vissuto in Italia, dove le opinioni sono sempre le stesse da circa cent'anni e molti opinionisti le diffondono come profondissime novita'. Mi consola la speranza che anche i piu' colti giornalisti, quando hanno mal di testa, si rivolgano alla "pratica di dominio" ingerendo un'aspirina, lasciando da parte le fantasie sull'"incanto del mondo" e sui vantaggi filosofici che sarebbero scaturiti qualora il Sant'Uffizio avesse mandato al rogo Galileo prima che facesse troppi danni.

 

Enrico Bellone

 

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Rivoluzioni senza prove e preoccupanti silenzi (Le Scienze, N. 355, marzo 1998)

 

La maggioranza dei miei colleghi considera la fusione fredda una bufala ma una minoranza agguerrita continua a crederci e a lavorarci sopra in gran segreto in un laboratorio, si mormorava, situato nella Costa Azzurra. Di questo lavoro trapela pochissimo, al piu' ricevo testimonianze di persone degne di fede che dicono di avere visto l'acqua bollire in un apparato che dovrebbe realizzare la fusione fredda. Il loro racconto non costituisce tuttavia prova scientifica e meno ancora lo sono le virulente esternazioni televisive di alcuni colleghi e anche lavori teorici, per quanto ingegnosi, in cui si propongono meccanismi che catalizzano la fusione nucleare. L'unica soluzione convincente sarebbe la presentazione in pubblico di un apparato che funzioni e sia riproducibile in altri laboratori. Se il silenzio dovesse persistere e' chiaro che la fusione fredda perderebbe ben presto ogni residua credibilita' lasciando in prima linea un'altra saga le cui vicende sono molto simili.

Un gruppo russo-finnico di ricercatori sarebbe riuscito a schermare il campo gravitazionale utilizzando un disco superconduttore di tipo caldo in rapida rotazione [vedi pagina Links, N. 49: J. Schulz, "Podkletnov: a twentieth century Galileo?"]. Il primo annuncio risale al 1993 ma altri lavori, privi come il primo dei dettagli essenziali alla ripetizione dell'esperimento, sono stati pubblicati negli anni successivi. La comunita' scientifica ha ignorato per anni 1'annuncio e io stesso ne sono venuto a conoscenza per puro caso; ma, vero o no che sia il fenomeno, anche in questo caso esistono gia' delle spiegazioni teoriche. Giungono notizie secondo cui la NASA avrebbe aperto un laboratorio dove si tenta di riprodurre i risultati del gruppo russo-finnico ma di cui si sa ben poco. Altri gruppi di mia conoscenza hanno tentato invano di ripetere l'esperimento e danno giustamente la colpa del loro insuccesso alla mancanza di indicazioni precise nei lavori originali. Si ripete quindi lo scenario della fusione fredda. In ambedue i casi si tratta di scoperte clamorose che, se confermate, avrebbero una portata, sia scientifica sia tecnologica, rivoluzionaria. Tutto cio' rende ancora piu' deplorevole il silenzio, o le omissioni, di chi le annuncia.

Una terza vicenda continua a infangare l'immagine pubblica del mondo scientifico, ora paragonato alla Santa Inquisizione. Da alcuni decenni il noto astrofisico Arp, suo malgrado novello Galileo, conduce una battaglia disperata contro i1 modello del big bang basata su immagini di galassie apparentemente collegate tra di loro ma aventi un redshift ben diverso e quindi incompatibili con l'ipotesi cosmologica prevalente. Arp e' osannato da una vera armata di accesi sostenitori, quasi tutti volonterosi dilettanti che agiscono fuori dall'ambiente scientifico. Le sue tesi non mi convincono ma mi preoccupa il silenzio dei colleghi. Ho anche proposto che qualche astrofisico esamini in dettaglio e senza pregiudizi i mostri di Arp e, a ragion veduta, li faccia a pezzi, chiudendo una polemica astiosa e interminabile che danneggia l'immagine che il pubblico ha della scienza. I colleghi mi hanno risposto che tutto questo e' gia' stato fatto ma che Arp, implacabile e di certo altamente competente, continua a produrre nuovi mostri in sostituzione di quelli caduti sul campo.

Va detto che il caso Arp ha ampi precedenti non solamente nella storia della scienza, ma anche in quella dell'arte o della letteratura: in fondo Van Gogh e' morto in miseria, e non era di certo motivato dal lucro, bensi' da una profonda convinzione. Nelle altre situazioni e' invece legittimo il sospetto che il miraggio di un lucroso brevetto sia uno dei fattori che impediscono la libera circolazione e la valutazione dei risultati ottenuti. Ne' si puo' escludere un altro sospetto: e cioe' che il silenzio sia dovuto al timore di aver messo il piede su una buccia di banana e di rovinare in questo modo la propria reputazione. In ogni caso si tratta di episodi che, con modalita' diverse, gettano alla lunga discredito su una comunita' scientifica troppo spesso indifferente alle critiche e che si risveglia solo quando e' troppo tardi, ossia quando vengono tagliati i fondi.

 

Tullio Regge

 

 

2 - ALCUNI COMMENTI DELLO SCRIVENTE, CON RELATIVE RISPOSTE…

 

 

Caro Direttore,

una serie di recenti articoli del Prof. Regge e suoi apparsi sulla rivista Le Scienze mi impongono una replica, tanto piu' che ad essa sono sollecitato da diverse persone al corrente della mia personale posizione critica nei confronti dell'attuale "etica" dell'establishment scientifico (ed uso questo termine anche se il Prof. Regge lo giudica "nefasto" - in "Maghi, pseudoscienze..." - come se la comunita' scientifica fosse al di sopra di ogni possibile indagine critica da parte della piu' ampia comunita' di tutti gli abitanti di questo pianeta).

Non la faro' lunga, anche perche' quello in corso e' un dibattito di portata storica, che non si arrestera' certo di fronte a qualche argomento retorico meglio azzeccato da una parte o dall'altra. Mi limito a sottolineare che non corrisponde assolutamente a verita' il fatto che l'attuale critica alla scienza sia caratterizzata da un'estrema superficialita' di giudizi e da un'ostilita' preconcetta verso il mondo scientifico. Al contrario, molto spesso il lavoro dei cosiddetti "eretici" e' ispirato da un autentico amore per la conoscenza scientifica, ed il Prof. Regge se ne rende ben conto quando sottolinea (nel pezzo citato) che "Il mondo scientifico, lanciato in una corsa in avanti, ha trascurato le retrovie e ha lasciato un vuoto pauroso dietro di se'". Questo vuoto fondazionale, a cui corrisponde spesso anche un vuoto didattico (quanti colleghi sanno minimamente giustificare perche' sia oggi preferibile un'impostazione ad un'altra?), e' veramente terribile, ed e' ovvio che esso attirasse l'attenzione da parte di coloro che amano la scienza per il suo valore conoscitivo, e che non la riguardano esclusivamente sotto l'aspetto pratico, un semplice formulario per la produzione di ricette efficaci. Niente "incursioni di guastatori", dunque, ma semplicemente l'attivita' di persone che si accingono doverosamente a compiere un'impresa difficile che troppi degli addetti ai lavori hanno irresponsabilmente trascurato. Io penso che i fisici dovrebbero riflettere seriamente sulle parole di Rene' Thom: "I fisici in genere sono delle persone che, da una teoria concettualmente mal messa, deducono dei risultati numerici che arrivano alla settima cifra decimale, e poi verificano questa teoria intellettualmente poco soddisfacente cercando l'accordo alla settima cifra decimale con i dati sperimentali! Si ha cosi' un orribile miscuglio tra la scorrettezza dei concetti di base ed una precisione numerica fantastica [...] [i fisici] purtroppo pretendono di ricavare un risultato numericamente molto rigoroso da teorie che concettualmente non hanno ne' capo ne' coda", piuttosto che apparentare ogni tentativo di fondazione razionale, e di revisione critica, all'astrologia o alla lettura dei tarocchi. Nei quasi vent'anni in cui mi sono personalmente occupato della questione dei fondamenti della matematica e della fisica ho trovato piu' spesso delle idee stimolanti in quelli che Bernardini chiamava, in un articolo di qualche tempo fa, i "rompiscatole", che non nel corso dei convegni ufficiali dei colleghi docenti, troppo spesso principalmente impegnati nella politica delle richieste di fondi e nella manipolazione degli esiti dei concorsi (conoscera' senz'altro la battuta che circola nel suo ambiente, secondo la quale la Fisica e' l'arte di ottenere dei buoni finanziamenti...). Halton Arp, ricordato dal Prof. Regge in "Rivoluzioni senza prove..." (anche Arp e' da inquadrarsi nella categoria dei rompiscatole? e' stato legittimo escluderlo dai fondi per la ricerca, da tempo di telescopio, etc., perche' stava cercando di incrinare, attraverso il solo uso del metodo sperimentale, la facciata monolitica dell'astrofisica big-banghista? - mi permetto di accludere a questa mia un articolo del Prof. Burbidge che probabilmente lei e il Prof. Regge conoscono benissimo, ma che sarebbe opportuno conoscessero anche i lettori della rivista), dice che l'unica informazione interessante oggi si trova in certe riviste underground, in foglietti fotocopiati che circolano di mano in mano in modo quasi clandestino, e bisognerebbe interrogarsi onestamente se in queste parole non ci sia qualcosa di vero. Sono personalmente al corrente di una pratica costante di rifiuto da parte delle riviste "ortodosse" di ogni articolo diciamo cosi' fuori dai ranghi, laddove scritti privi di grande interesse, la cui unica finalita' sembra quella di costituire titolo per l'avanzamento nella carriera, o di giustificare l'erogazione di un fondo di ricerca, sono accettati e pubblicati senza problemi. Si entra cosi' in un giro vizioso del tipo: ma i tuoi argomenti non sono supportati da alcuna "valida" pubblicazione, mentre valide pubblicazioni non possono esserci perche' non sono consentite. Si tratta di un punto sul quale potrei espandermi in modo storico e documentario, ma comprendo bene che non e' questa l'occasione per farlo, tranne che in un caso. Il Prof. Regge introduce, ancora nell'ultimo articolo citato, la famosa questione della fusione fredda, usando un termine politico quale quello di "maggioranza" (ma come si creano queste maggioranze, quanto ruolo ha nella formazione di esse la sistematica soppressione delle informazioni?), e parla di un lavoro che avviene "in gran segreto", come se si trattasse ormai di una vicenda portata avanti da un unico gruppo di ricercatori, della cui attivita' non si sa nulla per loro premeditata intenzione - e non perche' ogni loro tentativo di comunicazione e' stato impedito da stuoli di zelanti referees, che non si accontenterebbero neanche dei "Principia Mathematica" di Newton, e richiederebbero all'autore che prima della pubblicazione dedicasse un po' piu' delle sue energie anche a risolvere il problema degli eventuali meccanismi causali della gravitazione. La verita' e' invece che si e' svolto proprio da pochissimo (19-24 Aprile) un convegno a Vancouver (ICCF-7) su tale tema. con oltre cento relazioni, e che si possono avere facilmente tutte le informazioni relative in rete. Che dire, solo la storia alla fine giudichera', forse avranno ragione gli scettici a priori, ma quello che e' certo da un punto di vista metodologico e' che in scienza le battaglie non si combattono a colpi di maggioranze, o costruendo situazioni di monopolio dell'informazione, ma attraverso l'esame sereno e ragionato degli argomenti e delle prove sperimentali, e mentre vedo da una parte oltre 100 persone che si sottopongono a questo compito, dall'altra scorgo soltanto pregiudizi (se si preferisce fiducia illimitata nelle attuali teorie) ed anatemi. Mi permetto di allegare anche a questo riguardo per sua curiosita' un articolo sulle ricerche del Prof. Nassisi di Lecce, nel quale si parla esplicitamente di trasmutazioni, assieme ad una copia di un'analisi (della quale non posso rivelare la provenienza per motivi di promesso riserbo) che mostra i risultati di un esperimento di trasmutazione da Carbonio e Ossigeno (effettuato indipendentemente in un laboratorio universitario del tutto ortodosso, ma i cui risultati sono tenuti questi si' in segreto, per timore di diventare oggetto di derisione - quando un ambiente e' capace di provocare certe reazioni vuol dire che c'e' gia' qualcosa che non va) a Silicio, Alluminio, Sodio, Fosforo, proprio come riscontra il Prof. Nassisi (la presenza del Titanio e' giustificata da materiale che proviene dagli elettrodi).

Per dire ancora qualche parola sulla importante questione della diffusione dell'informazione scientifica, resto molto perplesso di fronte a certi comportamenti, a certi pretesti, e non ho dubbio che se fossi io cosi' aspramente criticato, ed accusato esplicitamente di essere responsabile di forme di "censura", reagirei ben diversamente, cercando di dimostrare in modo assoluto e con i fatti la mia buona fede. In verita', non e' poi tanto difficile immaginare una serie di 'correttivi' che potrebbero bandire per sempre dal campo i sospetti di forme di "censura": riservare una minima percentuale di spazio alle proposte fuori dai consueti canoni, sotto qualunque aspetto si vogliano questi considerare (anche quello delle imperanti mode formali relative alla stesura degli articoli, che comunque escludono chi non ha accesso a certe moderne tecniche, quali sofisticati programmi di scrittura, o chi non conosce bene l'inglese, o anche chi, vivendo al di fuori dell'ambiente accademico, non ne conosce certe convenzioni); pubblicare per esempio solo un estratto dei lavori piu' controversi (al limite soltanto il titolo e il riassunto, oltre all'indirizzo dell'autore, di modo che eventuali lettori interessati possano rivolgersi direttamente a lui per avere maggiori delucidazioni); avvertire esplicitamente che la responsabilita' del contenuto di un certo articolo e' esclusivamente del suo autore (anche se dicendo una cosa talmente ovvia si fa torto all'intelligenza del lettore, il quale dovrebbe saper bene che la circostanza che uno scritto venga pubblicato non significa ipso facto che esso non contenga errori); aggiungere alla pubblicazione eventuali espliciti commenti negativi del comitato scientifico della rivista, etc., ma il fatto e' che la famosa "comunita' scientifica", la cui sola citazione dovrebbe tranquillizzare ogni coscienza, non intende affatto incoraggiare il controllo della validita' delle teorie riconosciute, e la diffusione di informazioni o intuizioni potenzialmente capaci di modificare gli equilibri culturali e le mode di pensiero che in qualche misura persone che si trovano in posizione piu' vantaggiosa di altre vogliono invece difendere. Al contrario, una sana etica scientifica dovrebbe favorire il piu' possibile il dibattito tra punti di vista divergenti.

Mi rendo conto che ora e' tempo veramente di smetterla, e quindi chiudo, ma resto disponibile per ogni eventuale approfondimento di un tema che avra' comunque ricadute sempre piu' importanti. Grato dell'attenzione, invio a lei e al Prof. Regge molti cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

 

Umberto Bartocci

 

Perugia, 27.4.98

 

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Caro professor Bartocci,

la ringrazio per il suo lungo intervento del quale ho apprezzato la vivacita' e la passione.

Mi permetta tuttavia di ricordarle che non esiste, come invece sembra dalle sue righe, un complotto della comunita' scientifica per tappare la bocca a studiosi scomodi: esiste invece un vivace dibattito a livello internazionale. Cordiali saluti.

 

prof. Enrico Bellone

Direttore

 

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Carissimo Professore,

innanzitutto nessun timore di una polemica senza fine. Volevo soltanto scriverle per accusare ricevuta della sua risposta, e ringraziarla perche' comunque in essa riconosce che la mia attuale azione a favore di una "trasparenza" in campo scientifico, che non lasci nessuno spazio al sospetto, e' ispirata da passione e amore per la conoscenza, e non da altri meno nobili moventi.

Lei mi scrive anche che non ci sono complotti, ma soltanto seri dibattiti scientifici a livello internazionale, ma io potrei replicare che, se la parola complotto non piace perche' troppo abusata, soprattutto in un senso politico deteriore, potrebbe non essere del tutto infondato parlare allora di "monopolio culturale". Un monopolio che e' a parer mio precisamente individuabile, e si e' venuto creando per tante diverse (anche gravi, e tuttora emotivamente coinvolgenti, ma comunque sempre determinabili e indagabili) ragioni. La famosa "comunita' scientifica" si muove a livello di dibattito internazionale al di fuori dei propri 'dogmi di riferimento' soltanto quando vi e' in qualche modo costretta, in casi come quello di Arp, o di Fleischmann e Pons. Di certe cose si parlava invece da molto tempo prima, anche se da parte di persone al di fuori dell'establishment accademico; perche' nessun dibattito serio in tali occasioni? O come in quello del Prof. Di Bella, il quale ha conquistato l'attenzione, bisogna riconoscere, solo letteralmente a furor di popolo; come mai i nostri colleghi di Modena, in tanti anni, non hanno mai avvertito anche solo la curiosita' di verificare scientificamente certe sue affermazioni, tanto da poter oggi esibire lettere, scritti, relazioni, che comprovino un tale interessamento (e non soltanto in un senso negativo)?

Certe questioni cosi' importanti non si possono del resto liquidare con poche battute, e cerco di astenermi da tale tentazione, limitandomi a segnalarle nel loro complesso le opere di Maurizio Blondet (e la bella rivista da lui diretta Il Silenzio di Sparta), che cerca di far assurgere la "complottistica" a livello di dignita' scientifica, e un parere di Margaret Jacob ("The Newtonians and the English Revolution", pp. 206-207) sul quale soprattutto gli storici della scienza dovrebbero meditare.a proposito di altri casi, e di per altri versi molto strane solidarieta':

 

"The charge that the freethinkers formed a cabal or party occurs consistently in their opponent's literature. The historian is tempted to dismiss it entirely as a piece of official paranoia, but that would be unwise. ... Indeed, later in this chapter strong evidence will be presented to support the claim that John Toland belonged to a secret society ... which can best be described, for lack of a better term, as an early Masonic lodge".

 

Per discutere di queste presenze nelle origini della scienza moderna, e non solo in questo periodo, ci vorrebbe un dibattito serio ed approfondito, cui sarei sempre disponibile a partecipare, anche li' a Padova, dove ci sono tante persone con cui sono in contatto da ormai purtroppo molti anni, e che stimo (tra le quali il carissimo Prof. Boniolo, che ho sempre assai apprezzato, sin da quando era un giovane assai promettente ricercatore).

Con molti cordiali saluti,

 

il suo Umberto Bartocci

 

Perugia, 3.6.98

 

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Tue May 26 10:18:39 1998

From: Tullio Regge <regge@to.infn.it>

To: bartocci@dipmat.unipg.it

 

Caro Bartocci,

rispondo brevemente alla lettera inviata a Bellone e di cui ho ricevuto copia.

Non penso assolutamente che la comunita' scientifica sia al di sopra delle critiche"della piu' ampia comunita' di tutti gli abitanti di questo pianeta".

Rifiuto tuttavia gli eccessi che caratterizzano queste critiche tra cui:

 

1. La nomea di "Apprendista stregone" applicata indiscriminatamente. Se un barbiere del Wisconsin taglia la gola a un cliente con il rasoio questo non vuol dire che tutti i barbieri sono dei criminali . Se un tecnico nucleare indiano fa la bomba non vuol dire che siamo tutti bombaroli. Non sono un pregiudicato ne' un sorvegliato speciale su cui gravano sospetti.

 

2. A guardar bene dette critiche provengono sempre da piccoli gruppi minoritari che pretendono di rappresentare la comunita' mondiale non si sa in base a quale legge universale. Rifiuto di essere processato con rito sommario e di essere criminalizzato da una nuova Inquisizione solo perche' sono un fisico teorico.

 

3. Sulla biotecnologia ma anche su procedimenti ormai secolari quali le vaccinazioni giungono attacchi deliranti e proposte che se accettate ci riporterebbero al medioevo in pochi anni. Gli omeopatici inglesi sostengono di avere provato che la polio ha un ciclo di 3000 anni che, potenza del caso, e' esattamente sincronizzato con il vaccino Sabin. Gli unici casi di polio che si sono verificati a Torino negli ultimi anni hanno colpito poveretti non vaccinati del terzo mondo. Se quella degli omeopatici non e' superficialita' di giudizio non so a chi rivolgermi. Ho il diritto/dovere di intervenire e pesantemente e continuero' a farlo.

 

Rimango invece aperto al dialogo. Le parole di Rene' Thom , che ho conosciuto bene, dimostrano che e' un gran matematico ma anche che nulla sa di fisica. Thom pensa ad assiomi che portano per la via maestra al risultato. In fisica e nelle condizioni usuali di dati sperimentali incompleti dobbiamo procedere in senso inverso a forza di tentativi ed accordi parziali verso una teoria soddisfacente. L'atomo di Bohr non sarebbe venuto fuori con un accordo a 7 decimali se Bohr non avesse introdotto assunzioni al tempo incomprensibili sulla quantizzazione delle orbite.

Thom non ha capito che matematica e fisica hanno scopi e metodologie ben diverse e che in fisica esisteranno sempre e solamente sintesi sempre piu' ampie e incomplete. Il mondo reale non coincide con quello delle idee platoniche.

Non conoscevo la battuta sulla fisica, in parte meritata, ma posso assicurarle che un esercito di burocrati ci supera in bellezza.

Non perseguito i rompiscatole ma non sono tenuto a credere a quello che dicono, la qualifica di rompiscatole non e' una colpa ma neppure garanzia di serieta' scientifica come sostiene Burbidge d'accordo con lei.

Il problema dei referee e' annoso e grave e continuamente discusso tra i responsabili delle riviste e non e' vero che i rompiscatole vengano sempre rifiutati. Quello di Benveniste sulla memoria dell'acqua usci', credo su Nature, proprio con la qualifica di non ortodosso. Purtroppo l'estrema frammentazione ed estensione del sapere scientifico rende quasi impossibile trovare un referee che sia competente su tutto.

La letteratura rompiscatole e' vastissima e mal definita e contiene un mare di sciocchezze in cui navigano alcuni contributi di alta originalita'. Una accettazione indiscriminata farebbe colare a picco la rivista e getterebbe nel caos la comunita' scientifica , il rifiuto sistematico ci condurrebbe alla stasi per cui occorre una via di mezzo ben calibrata. Alla pubblicazione su riviste si affianca ora quella liberissima e per nulla clandestina sui siti internet che compete ormai con quella cartacea e da un impulso darwiniano all'attivita' di ricerca.

La mia frase sulla maggioranza e' un dato statistico incontestabile ma non ho detto che da questo dato segue che Arp ha torto. Ho solo detto che, personalmente sono scettico rispetto alla sua visione delle cose ma che i suoi mostri dovrebbero essere esaminati criticamente e a ragion veduta ossia senza pregiudizi dalla comunita' degli astrofisici. La teoria della creazione continua non trova ancora una spiegazione convincente della radiazione fossile e della statistica delle radiosorgenti.

Dalla sua lettera emerge un dato preoccupante. L'enorme crescita del sapere scientifico sta disintegrando la comunita' scientifica in frammenti sempre piu' distanti tra di loro e che comunicano solo tramite anatemi ed invettive. Lei ci accusa di lanciare anatemi ma ne e' autore di altri contro di noi. Ci accusa di basarci sull'opinione di una maggioranza ma di fatto ci vuole portare davanti al tribunale della "ampia comunita' " del pianeta, un'altra maggioranza anche meno definita. Le sue accuse colgono in parte nel segno ma poi vanno oltre con generalizzazioni e condanne globali ed indiscriminate a livelli non accettabili: su riviste come Nature o Science appaiono continuamente contributi di alto livello ed innovativi, ed a esempio su Le Scienze sono apparsi da tempo articoli dettagliati ed elogiativi delle ricerche del rompiscatole Falkman sui tumori. Sono convinto che l'attuale campagna di misura mediante lo HST delle distanze stellari e galattiche finira' per chiarire molti punti oscuri che inquinano la polemica con Arp rasserenando gli animi .

Per quanto riguarda la fusione fredda conosco Scaramuzzi come persona seria e scrupolosa con al suo attivo anni di ricerca ortodossa, cosa che le dispiacera', nel campo delle basse temperature. Se vado a Roma vedro' di incontrarlo. Ho ricevuto copie di moltissimi lavori sulla fusione fredda ma non intendo pronunciarmi sull'argomento specifico che e' fuori della mia competenza.

 

Cordiali Saluti

 

Tullio Regge

 

* * * * *

 

Caro Professore,

la ringrazio della sua lettera, e come ho gia' scritto al Prof. Bellone (nella risposta che qui le accludo cosi' per sua curiosita' in allegato) non tema una polemica senza fine. Del resto, non siamo neppure troppo in disaccordo, rifiuto anch'io quel tipo di critiche alla scienza che vengono da parte di naturalisti, visionari, etc.., e convengo anche sul fatto che non basta essere dei rompiscatole contro-corrente per avere ragione in qualcosa. Non era questo d'altra parte il senso del mio intervento. Ritengo invece, da sincero appassionato della conoscenza, che la fisica d'oggi sia diventata troppo lontana - e si tratta di stabilire quanto a ragione, e quanto invece subendo l'influenza di una "moda" nichilistica di pensiero - dalla razionalita' ordinaria, che le "spiegazioni" che offre siano non troppo soddisfacenti, e soprattutto che il suo quadro fondazionale sia pieno di troppe ombre e ambiguita', anche a proposito di questioni fondamentali. Ben vero che certe cose sono difficili, ma tanto piu' per questo dovrebbero essere sempre presentate agli studenti con cautela, assieme ad un'indicazione dei loro possibili limiti, delle critiche, e delle eventuali alternative (pensi che io ho saputo di tutta la storia dell'etere solo quando ero gia' abbastanza "grande", e pure avevo superato - con lode - l'esame di relativita' a Roma). In questo senso interpreto il pensiero di Thom, e condivido anche quella che e' un po' la posizione che il Prof. Selleri ha espresso in tanti suoi recenti scritti, che immagino conoscera'. Certo, fisica e matematica sono due cose ben differenti, hanno scopi e metodi specifici diversi, ma non bisogna dimenticare che quando una teoria fisica assume una veste formalizzata allora non la si puo' trattare altro che con il rigore e la precisione della matematica, sempre senza dimenticare che possono venire delle altre informazioni di natura sperimentale che costringono a modificare il tentativo di teorizzazione. Tutto qui, e in verita' non capisco perche', proprio per le appena dette ragioni, la fisica "ufficiale" non offra al contrario un'immagine piu' pluralista, un ventaglio piu' ampio di opinioni, e non mostri propensione per una discussione sempre attuale e vivace sui propri fondamenti. Troppe cose vengono date per scontate molto prima del tempo, come ad esempio tutta la questione delle leggi di interazioni nell'elettromagnetismo classico, e se uno vuole saperne qualcosa deve purtroppo girare per circuiti che, ne convengo, non sono sempre raccomandabili, sotto il profilo della cultura e del rigore, ma almeno li' ci si occupa di problemi che altrimenti non si sentirebbero mai discussi, e io ho imparato piu' in tanti anni di frequentazione degli "eretici" che a leggere i soliti libri di testo (davvero la scienza procede a ritmo fin troppo vertiginoso, proponendo un sacco di novita', ma bisogna pure pensare, o lasciar qualcuno a pensare, a quello che ci si lascia dietro). Il caso fusione fredda mi e' parso uno di questi (e non sono affatto dispiaciuto che il Prof. Scaramuzzi sia persona seria e scrupolosa, al contrario, e del resto sono in buoni rapporti anche con Del Giudice e Preparata, di cui pure immagino sia riconosciuta l'alta competenza), siamo proprio sicuri che tutto sia a posto con gli attuali modelli d'atomo?, ma sono naturalmente tanti altri gli esempi che si potrebbero fare.

Lei accenna infine ai pericoli che, operando in altro modo, si potrebbe gettare la comunita' scientifica nel caos, forse ha ragione, io non brillo certo per senso "politico", ma credo che la comunita' scientifica dovrebbe sapersi difendere da sola da certi rischi, senza che tale compito sia affidato a un'oligarchia paternalista (io sono ancora stupito per il fatto che un recente lavoro di storia della scienza uscito fuori dal mio gruppo di ricerca sia stato giudicato interessante, ben scritto, etc., ma capace di suscitare pericolosi fraintendimenti da parte di lettori non attentissimi, e che pertanto se ne sconsigliava la pubblicazione!).

Ora la lascio in pace, scusandomi se ho avuto l'aria di lanciare degli anatemi anch'io, o di voler auspicare inquisizioni popolari di qualsiasi tipo. Volevo soltanto dire che se qualcuno lancia sospetti e accuse, l'unica reazione che vedo sensata e' quella di non fornire nessun tipo di giustificazione: e' vero che ad Arp, come sostiene, e' stato negato tempo di telescopio?, che tanti lavori controversi vengono tenuti li' in sospeso per anni senza possibilita' di divulgazione, e quindi di progresso (tipo le repliche di Benveniste), etc.? Bene, che si dia ad Arp il suo tempo di telescopio, che si pubblichino questi lavori, semmai come proponevo con un'avvertenza del comitato di redazione, e in forma sintetica, e cosi' via, vedra' che gran parte delle polemiche si sgonfierebbero da se'...

 

Grato dell'attenzione, ricambio i molto cordiali saluti,

il suo Umberto Bartocci.

 

Perugia, 7.6.98

 

 

3 - INTERVENTI SULLO STESSA TEMA DELL'ING. TERENZIO ROBERTI

 

 

Sperare contro ogni speranza?

 

Il mondo, purtroppo, abbonda di ciarlatani e presuntuosi che, a quanto pare, sono finiti tutti dal prof. Regge, dato che le sue conclusioni sembrano non escludere nessuno o quasi!

 

Tuttavia, sarei interessato ad un giudizio più sereno del prof. Regge, quando gli capitasse di leggere cose sensate e logiche con in più risultati validi, almeno fino a prova contraria, anche se nate al di fuori del suo recinto, popolato da tanti emeriti scaldasedie e degnissimi routinari ossequiosi, i quali hanno diritto di accesso ovunque.

 

In chi ama la ricerca della verità non può albergare pregiudizio o diritto di casta, ma solo sano e obiettivo discutere di idee e proposte.

 

Se, ormai, non più in pochi, cerchiamo di capire quanto ci sia di vero in alcune teorie, è sempre e solo perché evidentemente esse non sono così certe come questo secolo ha teorizzato, spesso addomesticando stiracchiandole, le cosiddette conferme. A questo proposito, basta vedere con quale aria trionfalistica viene riportata anche su LE SCIENZE:

"una nuova conferma della teoria generale della relatività, grazie a precisissime (errore del 20% !) misurazioni dell'effetto Lense-Thirring", che deriverebbe dal "principio di Mach" a cui Einstein si è ispirato. Ma nessuno viene minimamente sfiorato dall'idea che, se si dessero gli stessi mezzi a coloro che non credono ai fatti magici (forze di Coriolis dovute alle stelle), questi potrebbero forse meglio ricercare e dimostrare che, invece, anche questo effetto, come altri più importanti concetti ed effetti fondamentali, derivi dall'esistenza di entità che non si vogliono né vedere né prendere in considerazione.

 

I fenomeni vanno anzitutto capiti nei loro intimi meccanismi e, una volta capiti, vanno rivestiti di matematica, che ne permette una descrizione sintetica (concetto già sostenuto da Ruggero Bacone nel Duecento), e non il contrario, come addirittura teorizzò Heisenberg. La relatività ristretta è basata su un artificio matematico, che non interpreta la realtà, e quella generale manca di .... generalità, perché trascura una parte importantissima delle manifestazioni della natura, come ho cercato di illustrare più diffusamente nel mio libro ed in altre sedi (a questo proposito viene utile citare quanto detto riguardo alla scoperta di un pianeta al di fuori del nostro sistema, la cui nascita è stata attribuita ad un effetto di supergravità', anziché a ciò che ho detto mancare all'interpretazione einsteiniana).

 

In questa situazione, da cui vengono esclusi tutti coloro che, con ragioni logiche tentano di proporre nuove idee, si continua con pervicacia a percorrere la via delle matrioske delle particelle elementari, in cui, ad ogni salto di energia delle macchine acceleratrici, si scoprono nuove particelle elementari (sic!, che invece non sarebbero altro che frammenti di materia dalla vita effimera perché non in equilibrio con l'ambiente). A tale proposito, mi ha piacevolmente sorpreso che qualcuno stia aprendo gli occhi, infatti sembra che gli USA abbiano chiuso i cordoni della borsa per la fusione basata sugli schemi attuali, così da evitare di sprecare altre non indifferenti risorse umane e finanziarie.

 

Le idee e le proposte vanno valutate per il loro contenuto anche quando la forma sia diversa da quella canonica, ciò che conta sono la sostanza ed il risultato; le prese di posizione aprioristiche e dogmatiche non conducono a nessun aumento della conoscenza del vero. Le particelle elementari stabili, nel nostro mondo, sono il protone e l'elettrone (il neutrone è già una particella composita) che, formate dall'incontro di due entità che si fanno equilibrio, in modo stabilissimo, sono rette da leggi comuni, che non hanno bisogno di alcun quark e gluone; questa interpretazione fondamentale della natura permette di capire, nel loro intimo, i vari fenomeni con estrema precisione logica (cosa siano elettricità e carica elettrica elementare e la ragione dell'invarianza di quest'ultima anche quando è accelerata; struttura dell'atomo e dimensioni dei suoi componenti nonché la ragione del suo stato neutro quando completo o della sua carica elettrica quando ionizzato; struttura e forma dei fotoni e interpretazione del loro dualismo; proposta di unificazione di tutte le forze della natura, tutte legate ad un'unica energia, quella "cinetica"; tanto per citare alcuni dei risultati raggiunti). Questo fa naturalmente piazza pulita di principi di invarianza nello spazio-tempo ad una, due, tre dimensioni nello spazio complesso, a forze più o meno di "colore", e così via, che fantasie molto fervide, aggrappate ad una certezza scientifica galileiana" (molto mal compresa) continuano a tentare di imporci. Non basta che gli esperimenti siano "galileianamente riproducibili" per dire che una teoria sia vera, occorre invece, anzitutto, che la natura sia stata letta bene nella sua struttura intrinseca e nelle sue intrinseche manifestazioni. Come esempio penso di poter citare l'evoluzione delle idee proposte sul nucleo: partiti dalla forza nucleare forte, che avrebbe dovuto, contro ogni logica, mantenere uniti i ... protoni che per la loro carica, si sarebbero dovuti respingere sempre più fortemente al loro avvicinarsi, si è giunti a proporre quark e gluoni ed una misteriosa (perché non si capisce come e dove nasca) forza di "Confinement, con proprietà non-Abeliana", la quale, ammesso e non concesso che esista (in quanto la stabilità dei protoni e degli elettroni mi sembra dovuta ad altre ragioni) non ci dice nulla sulla fine che fanno i protoni uno accanto all'altro! A queste idee alquanto peregrine ed a macchia di leopardo, non sarebbe meglio contrapporre una discussione di tutto l'atomo con i suoi componenti in una visione più organica e con logica più stringente, cercando di capirne l'intima natura e struttura, come ho cercato di fare giungendo a risultati concreti che qui per evidenti ragioni di spazio, non posso illustrare, peraltro sempre disponibile a farlo?

 

Questo mio intervento potrebbe apparire come desiderio di promuovere me stesso e le mie teorie; non sarei onesto se dicessi di non avere alcun interesse personale, ma ritengo anche giusto precisare che la spinta che in me prevale su tutto è la ricerca della verità "vera", alla quale continuo a dedicare gran parte del mio tempo.

 

Infine, credo di poter supporre che il padre del prof. Regge non intendesse dire che la legge di Newton fosse sbagliata, ma solo che fosse incompleta, come mi sono permesso di affermare riscrivendola e ottenendo conferme, e proponendo nuove idee sulla genesi dei corpi celesti.

 

Un'ultima parola sulla forma usata dal Professore nei confronti di coloro che propongono nuove idee o che dissentono da quelle affermate, perché oso sperare che altri Accademici non siano su questa linea, ma solo in una posizione rispettosamente critica di eccessi, compresi quelli denunciati dal Professore, in quanto non è giusto e non è mai possibile fare discorsi globali che non salvano praticamente nessuno se non gli addetti ai lavori, meritevoli e non.

 

* * * * *

 

[A questa lettera, indirizzata ai Proff. Bellone e Regge, sembra abbia risposto soltanto il primo, con una lettera che purtroppo non posseggo, ma che nella seguente replica dell'Ing. Roberti si dice "stringata", probabilmente come quella precedentemente riportata…]

 

Chiar.mo Prof. Enrico Bellone

Direttore della Rivista LE SCIENZE

Piazza della Repubblica, 8

20121 - MILANO

 

Chiar.mo Direttore

 

Mentre la ringrazio per la Sua cortese stringata lettera, resto comunque in attesa di conoscere il risultato di quanto Ella mi scrive. Certo, per il quadro completo del mio pensiero, credo che sarebbe opportuno farle avere, perché venga serenamente esaminato, anche il libro da me pubblicato; se così ritenesse, me lo faccia sapere, che provvederò ad inviarglielo.

 

Inoltre, il Suo invito mi incoraggia a proseguire gli studi, ma, nello stesso tempo, sono convinto che questi potrebbero dare migliori frutti se potessero essere corroborati da un utile confronto di idee, soprattutto con chi segue le teorie attualmente accettate. Se si resta condannati all'isolamento, il lavoro è certamente meno stimolato e perciò stesso meno proficuo. Senza dire che va anche considerato che i pochi o molti risultati raggiunti sono stati ottenuti con le sole mie forze, in quanto nessuna porta si apre (almeno in Italia) a chi non fa parte di quella comunità ufficiale, che ha a disposizione tutti mezzi per essere criticamente creativa.

 

Allego alla presente un secondo mio scritto che si riferisce al nuovo intervento del Prof. Regge. Una rivista che pubblica autorevoli interventi penso che avrebbe il dovere di pubblicare commenti critici e proposte differenti, altrimenti non si può più considerare autorevole, ma solo strumento di parte, e questo non dà autorità.

 

Non crede, professore, che, tra gli errori che Ella cita in un Suo editoriale, andrebbe aggiunto anche il pensiero illuminista di questo secolo che ha prodotto tanta confusione e disastri nella scuola, anche per la persistente insistenza con cui si è voluta teorizzare la logica della "non logica" einsteiniana?* Quando poi da più parti si comincia a vedere e sostenerne l'inconsistenza di fronte alla Logica, partita dai pensatori greci e indiscussa fino all'avvento di quanto sopra, taluno intravede, nel rifiuto di ogni discussione critica, il sopraggiungere del medioevo prossimo venturo.

 

Nel Suo editoriale di giugno, critica giustamente il cattivo giornalismo che fornisce notizie manipolate, ma è altrettanto da disapprovare chi, per ragioni aprioristiche, si rifiuta di discutere e valutare ipotesi nuove. Ambedue le posizioni falsano la verità anziché ricercarla.

 

La ringrazio per l'attenzione e Le rinnovo i miei più distinti saluti.

 

 

Dott. Ing. Terenzio Roberti

Via Salaria, 422 - 00199 Roma

Tel. e fax: 06-

 

Roma, 18 giugno 1998.

 

________________________________

 

* [A questo proposito, sembra "divertente" al responsabile di questo sito riportare - da R. Maiocchi: "Einstein in Italia, La scienza e la filosofia italiane di fronte alla teoria della relativita'" (Ed. F. Angeli, Milano, 1985, p. 69) - un esempio di come fu accolta la "logica einsteiniana" all'inizio di questo secolo:

 

Da G. Casazza, "Einstein e la commedia della relativita'", Milano, 1923, pp. 152-153:

 

"Agli esami di fisica.

 

- Che cosa e' il tempo?

- E' lo spazio.

- Bene. Ditemi quante sono le dimensioni dello spazio?

- Le tre dimensioni dello spazio sono quattro: lunghezza, larghezza, altezza e … tempo.

- Bravo. Sapreste dirmi che cosa devesi intendere per velocita' infinita?

- Per velocita' infinita intendesi quella di 300.000 Km al secondo.

- Che cosa intendete per secondo?

- Per secondo intendo un tempo che risiede nella mente del Prof. Einstein, residente a Berlino.

- Quindi capirete, neh vero, che anche il valore della velocita' della luce, per logica conseguenza, risiede nella mente del non mai abbastanza esaltato Prof. Einstein.

- Si'.

- Bravo. Andate al posto, farete carriera".]

 

 

4 - UN ESEMPIO DI DISCUSSIONE SUGLI STESSI TEMI CON UN SUPPORTER DEL CICAP…

 

 

[Si ricorda che il Prof. Regge di cui sopra e' uno dei "Garanti Scientifici" del CICAP]

 

 

Mon Apr 6 21:06:50 1998

From villella@tin.it

 

From: Fabio.Cilia@tin.it (mediante Villella)

Subject: [LUMI:9324] Il tocco terapeutico...

 

Ciao a tutti

sul sito internet di Tempo Medico c'e' l'articolo sull'esperimento di Linda Rosa, con tanto di link al Cicap e allo CSICOP.

Lo riporto per intero:

 

MESSE AL BANCO DI PROVA DELLA SCIENZA, LE VIRTU' TERAPEUTICHE DEI GUARITORI FALLISCONO

 

Un colpo secco all'irrazionale

 

Nell'epoca Di Bella, in cui le cure miracolose sembrano attrarre le masse sull'onda di un'emotivita' che nasce dal bisogno di irrazionale dell'ultimo decennio del secolo, vale la pena di essere piu' realisti del re. Almeno cosi' la pensa JAMA, che accoglie sulle sue pagine uno studio del cui bisogno la ragione non aveva necessita', ma che dimostra una volta ancora e in un'arena scientifica che pranoterapeuti e terapeuti energetici hanno capacita' diagnostiche e terapeutiche pari a quelle dell'acqua fresca.

Negli Stati Uniti, come in gran parte del mondo occidentale, pullulano guaritori sedicenti tali che fanno dei campi energetici il loro cavallo di battaglia. Sostengono cioe' che ogni corpo emana energia, che puo' essere rilevata da mani sensibili e capaci di modificarla per invertire il corso di malattie e disturbi di ogni fatta, per lo piu' comunque legati alla presenza di dolore.

"Ci sono nel mondo almeno cento collegi e universita' in oltre settanta paesi nei quali si pratica questa tecnica, e ci sono addirittura un'ottantina di ospedali americani dove c'e' la possibilita' di essere sottoposti all'esame energetico" spiega Linda Rosa, della Questionable Nurse Practices Task Force, che fa parte del National Council Against Health Fraud di Loma Linda, in California.

La pratica prevede tre diverse fasi, che si basano su un vero e proprio rituale. Dapprima il guaritore si deve concentrare, deve focalizzare la propria attenzione e le proprie forze per aiutare il malato. E' una specie di meditazione, che precede la fase diagnostica, nella quale il malato non viene mai toccato dal guaritore. Le sue mani passano piu' volte sul corpo della vittima, a un distanza variabile tra i cinque e i dieci centimetri, percependone il campo elettromagnetico e le sue variazioni attraverso la sensibilita' delle dita.

L'ultimo gradino e' l'intervento, la cura. Il santone deve resettare l'energia dell'organismo del malato rimuovendola dove ve n'e' troppa, mettendone dove ve n'e' poca. Alla fine si raggiunge un bilancio nell'energia dell'organismo, che consente la guarigione.

Visto il grande successo ottenuto presso i pazienti da questi guaritori,

la ricercatrice californiana ha deciso di valutare la loro capacita' di percepire il presunto campo energetico emesso dall'organismo. Se e' vero che la fase diagnostica prevede di captare le onde per valutarle, e' indubbio che sarebbe un gioco da ragazzi per uno di questi guaritori capire a occhi chiusi se a poca distanza dalle loro mani c'e' o no la mano di una persona.

E' stata questa la prova del nove ideata da Linda Rosa.

Ventidue terapeuti hanno accettato di sottoporsi al test. La scena era semplice: il guaritore - separato da uno schermo rispetto al paziente doveva passare le proprie mani attraverso due buchi presenti nello schermo, tenendole a palme levate. Dall'altra parte dello schermo veniva fatta accomodare una studentessa, che faceva passare la propria mano destra sopra una delle due del guaritore. Fatto cio' il terapeuta doveva indicare quale delle sue mani aveva percepito le onde energetiche.

Ciascuno era sottoposto a dieci prove. "Il risultato parla da se'" commenta la ricercatrice. "Il soggetto azzeccava la risposta giusta nel 47 per cento dei casi, un poco meno di quanto potrebbe portare a indovinare la sorte".

Visti i risultati, sono subito sorte le polemiche: l'esperimento non e' attendibile. Non e' stato concesso ai terapeuti di concentrarsi ne' di avere un feeling con il paziente, ne' di passare le proprie mani sulle mani della ragazza per sentirne il campo energetico prima della prova. Detto e fatto. Accolte le critiche, e concesse le attenuanti, il test e' stato rifatto. Questa volta la percentuale e' scesa al 41 per cento. Un vero disastro, che dimostra l'infondatezza della teoria che mani sensibili possano percepire un campo energetico.

I guaritori hanno scelto la strada della ritirata, pentiti di avere accettato la sfida. Forse non sapevano che gia' da due anni la James Randi Educational Foundation ha offerto 742.000 dollari a chiunque sia in grado di dimostrare la propria capacita' di percepire i campi energetici umani in condizioni sperimentali. Ebbene tra i circa 40.000 guaritori americani che sostengono di possedere questa dote, uno solo si e' presentato per la dimostrazione. Risultato? Visto l'insuccesso, il premio e' stato portato a oltre un milione di dollari.

 

Tempo Medico (n. 592 dell'8 aprile 1998)

 

Approfondimenti in internet

 

CICAP

 

Il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale promuove l'indagine scientifica e critica sui presunti fenomeni paranormali. Il sito offre un ampio archivio sull'argomento e un elenco di link di associazioni internazionali che si occupano di pranoterapia. Gli scettici hanno a disposizione anche una mailing-list per porre domande.

 

CSICOP

 

Il Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal e' l'equivalente statunitense del CICAP.

 

A presto

 

Fabio

 

* * * * *

 

From villella@tin.it Sat Apr 18 20:42:46 1998

To: lumi@citinv.it

 

Subject: eperimento sulla pranoterapia

Cc: bartocci@dipmat.unipg.it

 

Avevo mandato al mio carissimo amico/nemico Umberto Bartocci il messaggio "[LUMI:9324] Il tocco terapeutico..." di Fabio Cilia, dove si riportava l'esperimento della bambina americana sulla pranoterapia, e questa e' la risposta che mi e' arrivata; il professor Umberto Bartocci ha la cattedra di Geometria all'Universita' di Perugia ed e' uno scienziato alternativo molto noto in Italia; fanno riferimento a lui molti altri ricercatori eretici italiani e stranieri. A parte i suoi articoli di matematica, ha pubblicato sulle piu' prestigiose riviste internazionali, anche di fisica, articoli critici sui fondamenti della scienza.

 

>Carissimo Giorgio,

>sono stato fuori per alcuni giorni, e mi ritrovo al ritorno pieno di

>cose da fare, ma ci tenevo comunque a farti avere subito un commento a

>quanto mi hai inviato a proposito di virtu' terapeutiche dei guaritori

>messe al banco di prova (sperando che tu possa eventualmente girare

>queste mie impressioni allo scrivente).

 

Come vedi provvedo subito senz'altro; mando questa lettera alla mailing list LUMI, sono quasi tutti simpatizzanti del CICAP.

 

>Cerchero' di farla breve, anche se per illustrare per bene un punto

>di vista alternativo ci vorrebbe molto di piu'. Comunque sia vedrai

>presto il mio ultimo libro in cui si affronta un poco anche il tema

>dell'"arroganza" della scienza moderna, e dei suoi sostenitori, che

>hanno evidentemente paura di discussioni e cambiamenti, e si

>aggrappano quindi all'ortodossia scientifica (supportata dalla fede in

>una fantomatica comunita' scientifica che nessuno sa bene cosa sia, e

>della quale nessuno conosce davvero bene i meccanismi - siamo

>proprio sicuri che non sia almeno in parte pilotata da interessi che con

>la scienza non hanno nulla a che fare?!) con lo stesso calore e la stessa

>cecita' con cui si aggrappano alla fede i credenti. Basta vedere al

>riguardo alcuni recenti articoli apparsi su Le Scienze, in cui

>addirittura si invitano i critici della scienza a non fare uso

>dell'aspirina, come se per poterla prendere bisogna poi credere (e'

>proprio la parola) a cose come la relativita' o il big-bang (sto

>cercando di scrivere anche a Bellone e a Regge, ed ecco perche' ho

>sempre poco tempo), o condividere senza alcuna verifica seria che la

>fusione fredda e' una fesseria, etc..

 

Abbiamo polemizzato da sempre perche' a te un fatto scritto su un libro sembra a priori degno di fede, diventa, come si dice, "vangelo" o "bibbia"; per me (che non sono mai riuscito a leggere piu' che poche righe del vangelo e della bibbia) il fatto che qualcosa sia pubblicata su un libro, a priori mi lascia indifferente; preferirei discutere con te a voce, o con internet; ma provero' a leggere il tuo prossimo libro e poi vediamo; anche se il libro che hai scritto su Cristoforo Colombo mi e' sembrato infarcito di pedanti citazioni e con ipotesi troppo audaci su complotti planetari che mi sembrano assolutamente irragionevoli; per consolarti: ne ho lette molte piu' pagine di quante ne ho lette della bibbia).

Che la scienza moderna, e i suoi sostenitori, siano arroganti mi sembra una affermazione insignificante; naturalmente ci saranno scienziati molto, poco, o per niente arroganti, come ce ne saranno di avidi, di pronti a vendersi, di meschini, di poco affidabili, ma nel complesso vanno avanti per la loro strada con tutti i successi che qualunque persona ragionevole puo' osservare; voi alternativi, che vi rodete il fegato perche', giustamente, non venite presi troppo sul serio, li vedete tutti come arroganti. Sei tu che vedi complotti e arroganza di potenti prepotenti dappertutto, non che ci siano realmente.

Cito: "L'ortodossia scientifica, supportata dalla fede in una fantomatica comunita' scientifica che nessuno sa bene cosa sia, e della quale nessuno conosce davvero bene i meccanismi..." questi sono argomenti che dibattono quasi solo i filosofi, attratti da questa scienza che funziona cosi' bene, e di cui gli scienziati stessi si occupano poco (pensa a Claudio, con quanto fastidio sente di questi discorsi). Certo, se la "scienza" alternativa avesse altrettanto successo, farebbe parte della scienza e i filosofi si occuperebbero anche di questa, ma finora e' stata, giustamente, di pertinenza della sola psicologia (sia nel senso che siete un po' matti, sia nel senso che e' la psicologia che si occupa di capire come si formano le conoscenze, i pregiudizi, le fissazioni, ecc.).

Continuo a citarti: "Siamo proprio sicuri che [l'ortodossia scientifica] non sia almeno in parte pilotata da interessi che con la scienza non hanno nulla a che fare?!" Certamente, almeno in buona parte lo e', anzi deve esserlo; visto che la scienza e' cosi' costosa e' giusto che chi paga stia attento a come spende i suoi soldi, ma mi sembra che rimane abbastanza liberta' per ciascun scienziato di indirizzare, almeno parte delle sue energie, dove crede. Se passiamo in rassegna tra i nostri amici comuni, quasi tutti scienziati, ne troviamo di tutti i generi, anche di "ammanicati" con la politica e/o con interessi estranei alla scienza, e allora? a me interessa che comunque non c'e' piu' il vaiolo, la polmonite, il tetano; che con internet sono in contatto molto proficuo con molta gente che senza internet non avrei mai sentito, che la televisione mi porta in casa fatti, persone, opinioni, che hanno arricchito la mia vita in un modo che e' incommensurabilmente piu' ricco di quanto avveniva quando ero giovane e tutte queste cose non c'erano; che quando ho avuto la pancreatite acuta mi hanno guarito. Quanto tempo libero abbiamo io e mia moglie e i nostri figli perche' ci sono le lavatrici e gli altri elettrodomestici e l'automobile e i treni? se ogni tanto io vengo a Perugia a passare qualche giorno a litigare con te o tu vieni da noi a Padova a farci stare su tutta la notte con le tue interminabili fisime, e' *solo* perche' la scienza ha impresso questa trasformazione alla nostra civilta'; una volta solo una infima minoranza di ricchi nobili aveva queste opportunita' (e di solito le sprecava); la scienza appunto, e sua figlia la tecnica, non la filosofia o le scienze alternative. Sono ancora in attesa di esperimenti riproducibili sulla fusione fredda che molti anni fa davi immancabilmente quasi conclusi; anche se avessi ragione tu che siete perseguitati, se fosse possibile produrre energia gratis con la fusione fredda adesso voi sareste miliardari e potreste comprarvi televisioni, giornali e case editrici e creare partiti (copiando il Berlusca) e avere tutto il potere che vi manca. Oppure basterebbe che un alternativo riuscisse sul serio a guarire il cancro per ottenere le stesse cose. Quando Rontgen ha scoperto dei raggi che attraversavano i corpi opachi, sai che risate si sono fatte i colleghi? ma poi siccome ERA VERO si sono convinti subito tutti, anche se, secondo le tue fisime, le multinazionali, i governi cattivi, la scienza ufficiale arrogante, ecc., avranno cercato di metterlo a tacere. Quando Fleming ha detto che con della muffa uccideva i batteri, sai che risate ... ecc come sopra, pero' ai cattivi devi aggiungere le case farmaceutiche che impedirebbero alle nuove scoperte di essere riconosciute. Se quando c'era il vaiolo qualche pranoterapeuta fosse riuscito a guarirlo, SICURAMENTE la notizia si sarebbe sparsa come un fulmine in giro e in pochissimo tempo si sarebbe imposta questa cura, anche contro il parere di tutti i medici, del governo, delle case farmaceutiche ed eventualmente della polizia e invece non e' successo, anzi e' successo che quella cattivona della scienza l'ha cancellato dalla faccia della terra (e non si capisce come mai le cattive multinazionali farmaceutiche glielo hanno permesso, perdendo la possibilita' di speculare su questa terribile malattia).

 

>Dopo questo preambolo vengo al punto. Il preteso banco di prova e'

>veramente ridicolo dal punto di vista epistemologico, e ridicolo il

>relativo entusiasmo, perche' confonde la verifica di due diverse

>affermazioni. Una cosa e' verificare se esistano virtu' terapeutiche ad

>esempio dei pranoterapeuti (diciamola A), un'altra e' verificare se

>alcune delle convinzioni comuni dei pranoterapeuti (diciamole B) sul

>perche' essi eventualmente funzionano siano fondate. Il ragionamento

> e' del tipo: constato A, invento allora B, e sostengo poi che B implica A.

>La prova che ti e' probabilmente piaciuta riguarda soltanto B, e se

>pure B fosse stata vera ci sarebbe stato tutto da decidere in quanto

>all'implicazione da B ad A. Bene, B e' falsa, come era del resto facile

>supporre, ma cosa sai rispetto ad A? La verita' e': niente. Controlli

>veramente seri non si fanno mai, e ci si limita da una parte e

>dall'altra a stigmatizzarsi reciprocamente, senza fare un passo avanti

>nella direzione della verita'. E' ovvio che se senti una persona

>inesperta di scienza spiegare perche' secondo lei una certa cosa

>funziona allora ti metti a ridere, scimmiotta gli scienziati che

>contesta ma di cui subisce il fascino, parla a sproposito di energia e di

>campi, e tu la confuti facilmente in ordine al suo tentativo di

>spiegazione causale; ma credi onestamente di avere cosi' risolto il

>problema? La questione interessante e' se ci siano oppure no, ed in

>quali circostanze, queste pretese virtu' terapeutiche, e non se i

>pranoterapeuti sappiano percepire oppure no i "campi" (chissa'

>perche' poi sempre elettromagnetici) emessi dalle mani di una

>persona. Che grande questa Linda Rosa, e che splendida prova del nove!

>Perche' chi e' tanto smanioso di arrivare a verita' a basso costo non

>ascolta invece una persona come Emilio Del Giudice in ordine a diverse

>possibili spiegazioni causali? E perche' non va a verificare con

>pazienza se le mani di un pranoterapeuta non sono per caso capaci di

>effetti imprevisti ed incompresi dallo stesso pranoterapeuta?

>Basterebbe un solo caso strano per aprire un campo di ricerca, ma gli

>"scienziati" di solito preferiscono impegnarsi in altri modi piu' sicuri

>e remunerativi. Per quanto riguarda la mia esperienza personale posso

>dirti soltanto che ho vissuto un paio di anni con una persona di cui si

>vantavano queste capacita' (ma che non esercitava, non sperare di

>sentire subito puzza di interesse, bella e ricca com'era, ed e', non ne

>aveva alcun bisogno), e che ho visto cose che non saprei proprio come

>spiegare. Mi sai dire tu quale pomata o quale pratica medica possa fare

>sparire una grossa tumefazione nel giro di poche ore? Sono anche certo

>che se avessi fatto un elettrocardiogramma prima e dopo essere passato

>per le mani della signora in oggetto i risultati sarebbero stati ben

>diversi, e non solo in virtu' di effetti placebo o risvolti psicologici che

>dir si voglia, ma certe verifiche non ho mai trovato nessun collega che

>le volesse davvero fare, come se la curiosita' autentica fosse diventata

>merce ormai veramente rara. Non ti parlo delle solite guarigioni

>miracolose, o di effetti permanenti, ma di qualcosa che sembra

>accadere, e che sarebbe meritevole di essere studiata piu' a fondo.

 

Gente che parla di cose che non capisce, che fa affermazioni puerili, non merita troppa attenzione. Se poi assicura che c'e' qualche fenomeno incredibile, uno, prima di perderci tempo, ci pensa tre volte. Perche' pretendete sempre che siano gli altri a farvi gli esperimenti? Per alcuni si trattera' di mancanza di fondi, ma certi sono proprio economici, li puo' fare una bambina con un pezzo di cartone!!!

Per verificare la telepatia basta un esperimento molto economico, bastano due telepati in case diverse e un giudice con un telefono che fa la verifica. Quanti amatori ti hanno contattato all'universita' assicurandoti che hanno dimostrato il teorema di Fermat? o ti vogliono dimostrare il loro metodo per la quadratura del cerchio con riga e compasso? Tu dai retta a tutti o dopo un po' hai smesso di occupartene? Pensa al fenomeno di quelli che vedono la madonna: tempo fa a Roma e' arrivato un cantante molto famoso, di quelli che vanno per la maggiore con le ragazzine; si era sparsa la voce che era in un certo albergo che e' stato assediato da migliaia di queste ragazzine; il cantante era invece in un *altro* albergo, ma nessuno riusciva a far sgombrare la strada alle fans; "il cantante e' in un altro posto"; "no, l'ho visto io", "anche io", "anche io", "anche io"; tutte lo hanno visto li'. E se arriva qualcuno che asserisce di avere poteri speciali e misteriosi non faccio bene a pensare per prima cosa che e' un mitomane?

Cosa hai contro la ragazzina dell'esperimento sui pranoterapeuti? Per discutere ammettiamo, dato che non ci si puo' fidare dei giornali, che i fatti si siano svolti esattamente come riferito: ci sono pranoterapeuti che dicono di avere una particolare sensibilita' alle mani, "sentono" l'energia, o un fluido o un campo elettromagnetico, insomma "qualcosa", qualunque cosa sia, quando avvicinano le mani ad un corpo vivente; anzi "sentono" se questo "qualcosa" e' in ordine o meno e anzi riescono a modificare la situazione e a riportare in equilibrio questo "qualcosa" se c'e' disordine. Bene la risposta della ragazzina e' molto saggia e concreta e ragionevole; assomiglia all'esperimento molto semplice di chi ha fotografato l'AUREA di una chiave inglese in risposta a chi diceva di riuscire a fotografare l'anima degli organismi biologici e anzi l'aveva trovata anche nelle foglie.

 

>Qualche ulteriore commento meriterebbe il riferimento al famoso

>premio per chi riesca a dimostrare etc. etc., sbandierato in ogni

>convegno di "scettici", che mettono sullo stesso piano tarocchi e

>pranoterapia, astrologia e fusione fredda. Io potrei dirti che ho

>cercato di prendere seriamente una di queste sfide, lanciate sempre

>con tanto clamore: il fatto e' storico, si trattava del convegno Cicap di

>Saint Vincent, dovrei andare a verificare l'anno, si mescolava come al

>solito tutto ed Henri Broch ccetto' di fare una verifica se i topi

>potessero giovarsi di medicamenti omeopatici, la famosa acqua. Ho tutta

>la documentazione, e copia delle lettere intercorse, si trattava di un

>esperimento serio, ma dopo breve tempo e mille pretesti (hanno anche

>preteso che si pagassero le spese relative alla verifica, e noi abbiamo

>accettato!) hanno fatto crollare tutto, ma questa storia la raccontero'

>in un altro libro, o a voce a chi me lo chiedera', scrivere e' troppo

>faticoso ed ho gia' tante altre cose da scrivere ...

[adesso tutta la documentazione e' disponibile al pubblico; vedi il punto N. 11 della pagina dedicata alla Storia della Scienza]

>(Sfida: perche' non organizzi una conferenza a Padova o dove vuoi, e

>vengo a parlare di queste cose, semmai insieme a Del Giudice? Ho

>proposto questa cosa spesso, ad esempio ai relativisti di discutere i

>fondamenti sperimentali delle loro affermazioni, ma sono sempre alla

>fine sgusciati via, chissa' perche' ...)

>Ciao, carissimi saluti per il momento, e a risentirci,

>il tuo Umberto Bartocci.

 

Non vedo perche' il CICAP dovrebbe fare a SUE spese verifiche di idee balzane altrui; sarebbe subissato di verifiche da fare, non potrebbe rifiutarne nessuna, pena essere sputtanato, e fallirebbe subito; hai idea di quanti matti ci sono in giro? si farebbero avanti tutti a pretendere la verifica, tanto non ci rimettono niente!

E per la sfida: dove la faccio la conferenza? chi paga? chi la pubblicizza? come faccio a convincere dei fisici a venire? e il pubblico come lo trovo? come tutti gli alternativi (o come i bravi matematici) hai molta fantasia ma nessun spirito pratico. Non ci rimane che litigare tra noi con Internet o faccio un salto a Perugia verso la fine del mese, naturalmente non sono in grado di discutere di fisica, ma di religioni, sette, superstizioni, medicine alternative, voci dall'aldila', telepatia, ecc., si'. Ogni tanto vado a una radio privata a parlare male delle religioni; se vuoi possiamo andarci insieme a discutere di ingenuita' alternative.

 

>Dal Dipartimento di Matematica dell'Universita' di Perugia, il

>18.IV.98

 

Da casa mia, e ci ho messo un pomeriggio.

Ciao, Giorgio (GV)

 

 

* * * * *

 

From villella@tin.it Sun Apr 19 19:27:10 1998

Return-Path: villella@tin.it

To: lumi@citinv.it

Subject: R:R: [LUMI:9574] eperimento sulla pranoterapia

Cc: bartocci@dipmat.unipg.it

 

Questa mattina ho trovato posta; la prima e' una risposta alla mail mia/Bartocci ed e' stata di un LUMIno, che pero' me l'ha mandata privatamente, e quindi non nomino:

 

>Bellissimo e chiaro intervento ("Pour l'honneur de l'esprit humain" >(C.G.J.Jacobi & Legendre, 1830), non hai perso il tuo pomeriggio!)

>Volevo solo aggiungere una cosa che certamente saprai ! Purtroppo, e

>puo' darsi paradossalmente (non so, tra l'altro, se sia pertinente usare

>il termine "paradossalmente"), l'ambiente universitario e della

>ricerca scientifica e' infestato da cialtroni, psicopatici

>para-quello-che-vuoi, mistici vari, bigotti integralisti (basta, per >esempio, contare il numero di aderenti a "Comunione e Liberazione"

>nei dip. di mat. e di fisica delle universita' italiane, per essere al limite

>del collasso cardiaco !), e ben altro ancora ! ... senza parlare degli altri

>paesi!

 

La seconda mail, tanto per ribadire che chi ha scritto il messaggio riportato sopra ha ragione sui matematici, e' quella di un amico comune, mio e di Bartocci, che e' un matematico della Normale di Pisa - comunque questo non e' di comunione e liberazione, non sarebbe mio amico, io ho amici cattolici, ma non fino a questo punto).

 

>Caro Giorgio,

>ho ricevuto il tuo lungo mail. Mi sembrate un po' matti tutti e due.

>Tendenzialmente sono dalla tua parte, ma l'omino con la bacchetta e la

>benda sugli occhi che cerca la falda acquifera e ci azzecca l'ho visto

>piu' volte di persona. La scienza vive anche di utopia.

>Cari saluti anche a Rosanna e ai ragazzi.

 

La terza mail e' di "max", [LUMI:9576] R: Confini della scienza:

[...]

>Michel de Pracontal

>L'IMPOSTURE SCIENTIFIQUE EN DIX LECONS

>La Decouverte/J'ai lu/Poche,1986

>..da tradurre assolutamente (cosa ne pensi, caro GV ?).

 

* * * * *

 

Carissimo Giorgio,

ho ricevuto il tuo commento al mio commento, di fronte al quale sono costretto a dire qualcosa, anche se vedo che le tue posizioni sono, come del resto le ricordavo in passato, molto rigide, e ti piacciono evidentemente cosi' tanto da restare sempre fermo li', affezionato, e ha poco senso sforzarsi a scrivere per cercare di istillarti il minimo dubbio. E non solo in te, ma anche in quelli che si tirano fuori da ogni dibattito ed approfondimento con i soliti luoghi comuni dei cialtroni che infestano l'ambiente universitario, della distinzione dispregiativa tra i "filosofi" e gli "scienziati", dei rompi-balle che sono tali perche' non hanno successo ed invidiano chi ce l'ha, dei troppi mitomani che non si puo' sprecare tempo ad ascoltare, etc.. Ricordo che una volta durante una discussione di questo tipo nella mia Facolta' un fisico replico' ai miei argomenti semplicemente con la battuta: "Ma Bartocci, tu non sei Galileo", senza rendersi conto che ai tempi di Galileo lui sarebbe stato, come oggi, dalla parte del POTERE, e quindi dalla parte della Chiesa, e che, se pure fosse venuto in contatto con Galileo, non avrebbe saputo profeticamente riconoscere in lui alcun valore. Per quanto ti riguarda, ad esempio, vedo che non ti scuotono neanche informazioni fattuali come quella relativa al tentativo di prendere sul serio una sfida CICAP, e che hai rovesciato l'argomento: perche' dovrebbero fare a loro spese le verifiche di idee balzane etc.. A parte il fatto che con la qualifica di balzane non ti mostri un giudice imparziale, ed hai gia' deciso ed etichettato a priori, io ti avevo detto invece che noi avevamo accettato di pagare, e che gli interlocutori si sono defilati lo stesso!

Tu resta pure contento della scienza che funziona cosi' bene e che ci ha dato tanti benefici, ed accetta l'argomento di Bellone secondo il quale se uno vuole criticarla allora non deve piu' prendere l'aspirina - e quindi se vuoi farti passare un mal di testa devi credere alla relativita', o all'interpretazione ortodossa della meccanica quantistica, o al big-bang, e cosi' via (mi ricorda un po' il caso degli stregoni delle tribu' primitive: avevano un certo successo terapeutico attraverso la conoscenza di erbe medicinali, e quindi dovevi credere che sapevano parlare con gli spiriti, o far venire la pioggia quando ballavano ... ).

Io cerchero' invece sempre di approfondire e di capire, e proprio per dovere di docente a contatto con i giovani non voglio insegnare a nessuno a credermi sulla parola e basta, ma a capire fino in fondo, a criticare, a discutere, ad ascoltare tutti quelli che dicono qualcosa che non so o non ho pensato. Tu replica pure "ma perche' dovrebbero essere gli altri a farvi gli esperimenti", con cio' riconoscendo che chi dice che le sue verita' hanno un fondamento sperimentale si limita soltanto a quegli esperimenti che vengono strapagati con soldi pubblici e ampiamente propagandati, escludendo tutto cio' che potrebbe almeno far venire dubbi sull'eccellenza di alcune generazioni di scienziati, e sulle loro care teorie; io favoriro' invece il piu' possibile (e andro' sempre a guardarli, anche solo per curiosita') questi esperimenti 'alternativi', sia pure perche' dal loro eventuale insuccesso sarei meglio convinto della validita' di certe affermazioni (entro in sospetto quando vedo tanti pretesti, tante argomentazioni retoriche quando si tratta di rifiutare certe proposte molto concrete, e soprattutto comincio a capire di essere sulla buona strada quando vedo che gli interlocutori si stracciano le vesti, e cominciano a dire che ho bestemmiato Dio...). E devo forse sottolineare a questo punto per i simpatizzanti del CICAP che nomini che non sto parlando del mago Otelma o dei lettori di tarocchi, ma di questioni ancora misteriose, come i "singolari effetti prodotti dall'esposizione di materiale cellulare all'irradiazione di microonde di specifica frequenza" (e sottolineo questa specifica frequenza, non si tratta come continuano a dire tanti di intensita' di energia, e quindi di essere fritti dalla radiazione), della radiazione luminosa emessa da tutti gli organismi biologici (L. Colli e U. Facchini, Nuovo Cimento, N. 12, 1954 - ma vedi quanto dico in seguito per queste cose), di fusione fredda, di interpretazioni alternative del red-shift, eccetera eccetera, tutti studi per i quali si viene oggi subito apparentati a quell che leggono oggi in televisione le carte...

Quanto appena detto riguarda gli aspetti etico-epistemologici della nostra controversia, ma poiche' stiamo trattando di questioni scientifiche, e vedo che queste diatribe girano poi sulla rete, ecco che un po' di scienza voglio parlare, dando alcune informazioni e referenze bibliografiche a chi voglia cercare di saperne di piu' su certe cose prima di condividere pigramente pareri conformisti. Se qualcuno non trovando da se' questi scritti (che non girano nei grandi circuiti ortodossi, ma bisogna fare un po' di fatica a trovare) mi vuole scrivere (come indirizzo basta Dipartimento di Matematica, Universita', 06100 Perugia) cerchero' di fargli avere delle fotocopie, per quanto potro'. Limitandomi ai temi toccati nel nostro breve scambio di idee segnalo l'articolo di Emilio Del Giudice "La biologia tra biochimica ed elettromagnetismo" (TiConUno, Novembre 1990), da cui ho tratto quanto detto prima su radiazioni e biologia, oppure il libro di Fritz-Albert Popp "Nuovi orizzonti in medicina - La teoria dei biofotoni" (Ed. IPSA, Palermo, 1985). Potrebbe essere utile anche la lettura di "Omeopatia e memoria dell'acqua - Fondamenti scientifici e considerazioni sociologiche", di Francesco Attena (Federazione Medica, XLIV, 1991). Per quanto riguarda la fusione fredda, campo cosi' ferocemente avversato a priori per ragioni non proprio limpidissime, segnalo che non si tratta di ricerche ormai confutate e abbandonate, o che si svolgono "in gran segreto", come scrive Regge su Le Scienze (Marzo 1998). Al contrario, si e' svolto proprio da pochissimo (19-24 Aprile) un convegno a Vancouver (ICCF-7) con oltre cento relazioni, e si possono avere facilmente tutte le informazioni relative in rete.

Qualcosa vorrei ancora dirti, ad esempio che le pedanti citazioni sono in campo storico la stessa cosa che le dimostrazioni in campo matematico, che non dovresti confondere i giudizi sintetici a posteriori (la fisica) con quelli analitici (la matematica - e trascuro ovviamente l'eventuale ruolo dei giudizi sintetici a priori nella questione dei fondamenti di questa disciplina, dove c'e' assai poco spazio per interpretazioni alternative e "rivoluzioni concettuali"), ma soprattutto che trovo sempre tanto strano che tu continui a dire di me che quando vedo qualcosa su un libro e' per me vangelo o bibbia! Se fosse vero, crederei come tutti alla relativita', al big-bang, ai luoghi comuni sulla storia che nessuno ha il coraggio di sviscerare, etc., perche' di libri che parlano di queste cose in certi termini ce ne sono a bizzeffe, e questa sarebbe tra l'altro la cosa piu' facile per me. Quando mi trovo impegolato in tali questioni non resisto mai alla tentazione di provocare con domande di questo genere: ma tu hai un'idea del perche' Napoleone a un certo punto della sua avventura se ne sia andato a far guerra in Egitto? Si tratta di una delle sedi classiche delle guerre tra stati europei? Cosa ci andava a cercare, il petrolio? E perche' gli inglesi l'hanno subito bloccato? Hai mai pensato che e' doveroso cercare un MOVENTE? I tuoi professori ti hanno mai accennato a qualcuno di questi? O ti hanno mai fatto invitato a riflettere sul fatto che l'assenza di queste spiegazioni, e la presenza di tante contraddizioni, rende le relative interpretazioni storiche prive di ogni valore? (io qualcosa su questo argomento l'ho imparata da un metalmeccanico genovese in pensione, appassionato di storia, che passava il suo tempo nelle biblioteche, e sapeva capire e connettere certi argomenti molto meglio di tanti miei colleghi docenti universitari). Sai che dopo la famosa guerra di indipendenza c'e' stata un'altra guerra tra inglesi e americani, e che questa seconda gli americani l'hanno PERDUTA? Sai che in questa occasione gli inglesi hanno invaso Washington e bruciato la Casa Bianca? Perche' di questa strana guerra si parla molto poco? (TEST: tu lo sapevi o no dai tuoi studi liceali?!), e perche' gli inglesi invece di vendicarsi di quanto era successo pochi anni prima hanno fatto finta di niente e se ne sono tornati a casa?

Invece io mi sforzo, come vedi, di leggere un po' di tutto, per poter poi selezionare le idee (e quindi di conseguenza i libri, caro Giorgio; le idee si trovano scritte sui libri, non conosco molti altri modi per imparare, a meno di non avere la fortuna di conoscere personalmente qualcuno di quelli che i libri li scrivono o li saprebbero scrivere, e che voglia poi farti il piacere di spiegarti qualcosa a voce), quelle che mi persuadono sul serio.

Sono sorpreso come ti dicevo perche' non credo proprio che tu conosca nel tuo entourage qualcuno che abbia una conoscenza di "fonti secondarie" come me. Riterrei la situazione preoccupante se non avessi nessuna fonte da citare, allora si' che mi verrebbe il dubbio di essere un po' mitomane e pazzo, ma per fortuna di gente che continua a pensare con la sua testa - forse anche sbagliando, lo ammetto, ma e' meglio sbagliare con la propria testa che ripetere a pappagallo quello che ripetono tutti senza capire davvero fino in fondo, e senza voler ascoltare chi potrebbe scuoterci dalla nostra indolenza - ce n'e' ancora, poca, ma ce n'e'.

Comunque la smetto qui per non esagerare, e perche' scrivere costa tempo ed impegno. Mi dispiace che non ci sia l'occasione per discutere a caldo di certe questioni in quelli che dovrebbero essere gli ambienti deputati alla produzione e alla diffusione della cultura, nelle universita' si organizzano mille conferenze e tavole rotonde pizzose, ma di certe cose si cerca di non parlare mai, peccato - quando io ho tentato sono andato incontro anche a veri e propri tentativi di intimidazione, in qualche caso documentabili [vedi punto N. 14 della pagina dedicata alla Storia della Scienza]. Per quanto riguarda la sfida che ti proponevo, credevo che tu avessi un circolo, una sede, degli incontri regolari, mi dispiace che non sia cosi', mi sarebbe piaciuto avere un'occasione in piu' per poterti rivedere.

 

Ciao, ancora carissimi saluti, e naturalmente a risentirci (anche se mi viene sempre il dubbio in questi frangenti che avesse ragione Newton, quando interrogato sul perche' non si decideva a pubblicare certe cose rispose che non aveva alcun desiderio di passare poi un sacco di tempo a dover rispondere a tutte le obiezioni, le critiche, etc. che prevedeva avrebbe ricevuto), e un abbraccio

 

dal tuo sempre aff.mo Umberto Bartocci

 

(che si scusa perche' la lettera e' scritta di getto, ma a parte questioni di stile credo si capisca lo stesso l'intento).

 

Dal Dipartimento di Matematica dell'Universita' di Perugia, il 28.IV.98

 

P.S. Visto che hai parlato di citazioni pedanti, non resisto alla tentazione di sparartene una come poscritto, che dovresti conoscere se hai preso in mano il mio libro, ma che forse non conoscono gli altri nostri lettori (tra l'altro, ricordando che ti sei sempre impegnato contro la presenza del crocefisso nelle aule scolastiche, ti potrei proporre di iniziare una campagna perche' delle seguenti parole di Benedetto Croce si faccia un bel quadretto da appendere sulle pareti degli studi di tutti i professori universitari):

 

"La maggior parte dei professori hanno definitivamente corredato il loro cervello come una casa nella quale si conti di passare comodamente tutto il resto dela vita; da ogni minimo accenno di dubbio vi diventano nemici velenosissimi, presi da una folle paura di dover ripensare il gia' pensato e doversi mettere al lavoro. Per salvare dalla morte le loro idee preferiscono consacrarsi, essi, alla morte dell'intelletto".

 

* * * * *

 

[Ho continuato qualche volta a polemizzare con il mio amico sui temi che ci vedono su sponde opposte da oltre 30 anni: su quelli precedenti in particolare vedi anche il punto N. D/4 in questa stessa pagina. Mi dispiace invece che il discorso si sia "arenato" sulle non meno importanti questioni storiche toccate - conoscere "bene" il passato e' essenziale per interpretare correttamente il presente, e prevedere/programmare convenientemente il futuro - sulle quali mi piacerebbe avere scambi di opinione con eventuali lettori interessati…]