Gad Lerner, Alda D'Eusanio (?) e l'ipocrisia nazionale
Si e' abbattuta una bufera sulla TV di stato, e sul "capro espiatorio" Gad Lerner, per alcune immagini ignobili trasmesse dal telegiornale. L'ipocrisia nazionale, che costituisce l'adeguamento tipico degli italiani all'immoralità internazionale (con cui non hanno ancora imparato a convivere senza problemi, a causa delle radici cristiane e cattoliche della nostra cultura), si è scatenata in modo da placare le coscienze "offese". Peccato che nulla cambi, in ordine a una televisione che e' in prima linea nel processo di corruzione morale e spirituale della gioventu'. Mi capita infatti oggi di assistere per caso, intorno alle 15 (una volta di piu', un'ora da "bambini") a uno spettacolo su RAI 2, "Al posto tuo", condotto da Alda D'Eusanio (cosi' almeno leggo sulla programmazione, mi scuso vivamente per un eventuale scambio di persona), nel quale si parla tranquillamente, come se nulla fosse, della professione di pornostar, intervistando alcune aggressive esponenti della categoria. La presentatrice, tutta compresa del suo difficile compito, pone il problema se sia possibile fondare una "famiglia" con la componente femminile impegnata in tale dignitosa attivita', e ai dubbi espressi da parte del pubblico risponde con un sorrisetto, introducendo una coppia che non sembra essere affatto toccata dal problema. Lui, un normale (?!) impiegato, lei una pornostar giuliva, che spiega con orgoglio di fare films, spettacoli, etc., insomma un impiego come un altro (forse, un modo di risolvere almeno parzialmente i problemi della disoccupazione giovanile?!), e ci tiene puntigliosamente, con le "colleghe", a distinguersi dalle prostitute, specificando le "differenze".
Qualcosa insomma che e' nel complesso molto piu' subdola e perniciosa dell'omissione di controllo da parte del direttore Lerner, ma ormai l'educazione a siffatti tipi di "tolleranza", e di convivenza con diversi modi di "interpretare" la vita, sembra diventato uno dei compiti primari dell'istruzione televisiva (non parliamo del Maurizio Costanzo Show, ulteriore palestra di diseducazione sistematica, e premeditata, degli italiani). Chi puo' dire di essere sicuro che sia soltanto frutto di delirante paranoia vedere connessioni con quanto denunciato dal Cardinale Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Consiglio Permanente, Torino, 18-21 settembre 2000)?
"Negli ultimi mesi vari fatti luttuosi e terribili hanno riproposto gli interrogativi sulle forme di insensibilita' morale, sulle perversioni e sugli smarrimenti e disintegrazioni delle coscienze che si insinuano in una parte della nostra popolazione, sia adulta sia giovanile."
Bene, si sa che il "peccato" e' strettamente connesso alla natura dell'uomo, il quale spesso non riesce ad evitarlo pur avendone piena consapevolezza. Il male grave nell'episodio narrato non e' quindi il peccato in se', bensi' la sua OSTENTAZIONE. Si dimentica evidentemente che chi da' scandalo ai "piccoli", "e' meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare" (Mc: 9,42).
(UB, 3 ottobre 2000)